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Charles Leclerc ha raccontato, in un'intervista rilasciata al The Gentleman's Journal, come ha iniziato a gareggiare e come ha vissuto la scomparsa di Jules Bianchi nel 2015 e di suo padre Hervé nel 2017.
Queste le dichiarazioni del monegasco: “Come ho iniziato a correre? Ho mentito a mio padre, dicendo che non mi sentivo bene. Gli ho detto che ero malato, ma non era vero, semplicemente non volevo andare a scuola e lui mi ha creduto, così ha dovuto tenermi con sé”.
“Per una coincidenza, doveva andare a trovare il suo migliore amico, Philippe Bianchi, che all'epoca gestiva una pista di kart, a un'ora e mezza da Monaco, e io sono andato con lui. Da quel momento in poi, è stato chiaro che volevo farlo [correre, ndr]".
“Mio padre ha fatto di tutto: era così appassionato e ovviamente mi ha mostrato tutti i passi che dovevo fare per arrivare alla Formula 1”.
“Ovviamente voleva il meglio per me e, non appena ha visto che mi piaceva, si è assicurato di darmi i consigli giusti per avere successo in questo sport”.
“Jules [Bianchi, ndr] era il figlio del migliore amico di mio padre che gestiva la pista di karting il giorno in cui ho provato per la prima volta. Mi ha aiutato nella mia carriera fino, purtroppo, al suo incidente nel 2014 in Giappone”.
“Le persone che ho perso erano quelle che volevano il meglio per me, e ogni volta che mi sono posto la domanda 'cosa vorrebbero che io faccia?' la risposta è arrivata abbastanza rapidamente: entrambi avrebbero voluto solo che mi mettessi il casco e andassi a vincere le gare”.
“Si può essere preparati mentalmente per molte cose, soprattutto nella mia vita professionale, come essere concentrati e rilassati in situazioni intense; ma niente ti prepara davvero a un momento personale molto difficile da affrontare”, ha concluso Charles Leclerc.
Un racconto davvero toccante quello dell'attuale pilota Ferrari, che corre con un sogno: diventare campione del mondo con la Rossa, per rendere Jules Bianchi e suo padre ancor più fieri di lui da lassù.
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Foto interna f1i.com