Il mercato degli ingegneri di Formula 1 è sempre stato complicato, quasi come quello dei piloti. Di solito passa tutto in sordina, celato da quei ricambi fisiologici che si vedono in ogni professione, con persone che cercano nuove sfide, hanno offerte più allettanti oppure, al contrario, chiedono una pausa dal frenetico mondo del circus. Quest'anno, però, anche i progettisti hanno tenuto banco, forse per "l'effetto Newey" o forse per il nuovo ciclo tecnico in arrivo, ed erano oggetto di numerosi dibattiti e domande in conferenza stampa.
In casa Ferrari ha fatto molto clamore l'addio di Enrico Cardile dal suo ruolo di direttore tecnico, chiamato dal portafoglio di Lawrence Stroll e, probabilmente, dallo stesso Newey. Nella giornata di ieri, Motorsport ha riportato che un altro big della Rossa ha, invece, preferito restare. Si tratta di Enrico Gualtieri, responsabile dell'area power unit a Maranello, che non ha ceduto alla chiamata del suo stimato ex collega Mattia Binotto, nonchè a uno stipendio molto migliore. Con l'arrivo di un nuovo regolamento che mette al centro proprio la power unit, una perdita del genere avrebbe lasciato un vuoto difficile da colmare; invece, il 49enne modenese ha preferito continuare con il progetto che porta avanti da anni e in cui lui crede molto.
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