Non è ancora ufficialmente un pilota della Ferrari, eppure Lewis Hamilton è già al centro dell'attenzione di media e tifosi durante questo Gran Premio d'Italia. Sono passati sei mesi dall'annuncio del clamoroso trasferimento, e nel frattempo è cambiato molto: prima si metteva in dubbio la scelta di Vasseur, visti i risultati del campione nella prima parte dell'anno, mentre poi ci si è interrogati se non fosse stato il pilota ad aver sbagliato, quando la Mercedes si è ripresentata in grande spolvero. Ma, a scapito di tutto quello che si dice e si pensa, les jeux sont faits. 

Quello che è certo è che il team principal della Rossa non ha alcun rimorso. "Lewis porterà le sue qualità, il palmares, l’esperienza. Ci darà una mano anche a stabilizzare un po’ il team, contribuirà all’ evoluzione. Non sarà una rivoluzione, serve un piccolo passo, non cambiare tutto. Non è solo questione di velocità o capacità di mettere a punto la macchina, Lewis spingerà il team anche con l’attenzione ai dettagli. E quando c’è un cambiamento, vale anche in altri sport, tutti danno di più", ha raccontato il francese a La Stampa. 

Vasseur ha poi raccontato anche un retroscena interessante, che va indietro a ben venti anni fa. Già allora, infatti, l'inglese aveva avuto i primi contatti con Maranello:  "Non è stato difficile convincerlo. Ha sempre avuto una grande attrazione per il brand, per la storia che c’è dietro. Penso che abbiano pesato anche i progressi in termini di prestazioni, approccio e struttura. La prima volta che ne abbiamo parlato era il 2004, il 2005. In qualche modo era già nella sua testa."

Foto copertina x.com

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