La scorsa settimana avevamo provato ad ipotizzare tutti gli scenari possibili che avrebbe potuto percorrere la FIA in caso avesse voluto bloccare il ‘mini-DRS’ McLaren che i tecnici avevano ottenuto in Azerbaijan con la flessione della loro ala posteriore da basso carico. Tra questi non ne avevamo preso in considerazione quello che ha scelto poi di adottare la Federazione: vietare l’utilizzo dell’ala posteriore al team di Woking, perché, non conforme allo spirito del regolamento.
L’ala posteriore della McLaren ha passato i test FIA? Sì, però si flette troppo. È stato quantificato un valore? No. Sono state fornite delle ulteriori linee guida alle squadre su cosa si può e non si può fare? No (a questo punto si spera arriveranno almeno per il 2025). La Federazione Internazionale dell’Automobile ha stabilito arbitrariamente che l’ala posteriore della McLaren non fosse legale costringendo il team ad apportare delle modifiche di rigidezza per poterla utilizzare in altre occasioni (il ‘mini-DRS’ funziona solo sulle ali da basso carico, per cui, ad esempio a Singapore, la squadra Papaya aveva già preventivamente portato delle ali più cariche che non sono interessate dalla sentenza FIA).
L’intervento della FIA, finalizzato a sé stesso, che lascia inalterato il regolamento (da qui il 'non agisce' presente nel titolo), oltre che essere molto pericoloso nasconde delle incoerenze decisionali piuttosto lampanti. Molti potrebbero affermare che anche il DAS progettato dalla Mercedes nel 2020 poteva essere all’epoca contro lo spirito del regolamento. All’epoca si scelse di permettere alla squadra tedesca di mantenere la soluzione in macchina e di svilupparla, sapendo che nel 2021 sarebbe stata illegale. Morale, la Mercedes giunse a fine anno con una versione evoluta, mentre gli altri team, se in un primo momento avevano pensato di provare a replicare il DAS sulle loro auto decisero poi di abbandonare tutto perché sarebbe stato impossibile eguagliare il concetto presente sulle vetture di Hamilton e Bottas in tempo per la fine del mondiale.
Per non parlare degli scarichi soffiati studiati dalla Red Bull nel 2011 per riprodurre una sorta di effetto suolo. Anche in questo caso, una soluzione tecnica prima accettata e poi bandita in seguito. Il tuto stabilito arbitrariamente dalla Federazione.
La Formula 1 ha molte regole, forse troppe, ma esistono delle zone grigie al suo interno. Se non si è chiari, se non si dà una prova tangibile del perché ad esempio il ‘’mini-DRS’’ della McLaren è stato subito vietato, mentre la Mercedes ha potuto correre con il DAS una stagione, come possono gli appassionati avere una completa comprensione di ciò che sta avvenendo all’interno del Paddock. Come possono capire i tecnici in quale aerea possono osare e quale no? Vengono a mancare i riferimenti, e senza punti cardinali il rischio è quello di perdersi.
P.S
In serata sono emersi commenti anche da parte di Zak Brown (CEO McLaren), il quale afferma che sarebbe stato il team stesso a richiedere una simile modifica alla FIA. Per ora sembra un film già visto (sicuramente con conseguenze molto, ma molto meno marcate per la squadra papaya). Anche Binotto parlava di aver raggiunto un accordo con la Federazione nel 2019 in merito alla power unit Ferrari.
Foto: McLaren
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