Il 5 ottobre del 2014 si disputò il Gran Premio del Giappone. In una piovosa Suzuka, Jules Bianchi fu vittima di un tragico incidente, che gli tolse la vita dopo 9 mesi di coma. Venne ritenuto responsabile dell'impatto, ma sappiamo tutti la verità...
Jules Bianchi era un talentuoso pilota francese, cresciuto con la passione per il motorsport e arrivato in Formula 1 con la Ferrari Driver Academy.
Oltre ad essere bravo alla guida, era una persona - come ha raccontato chiunque l'abbia conosciuto - squisita, nonché una figura di riferimento per l'attuale beniamino dei ferraristi: Charles Leclerc. "Con Charles aveva un rapporto speciale, sognavo di vederli insieme su una Rossa", ha dichiarato suo padre Philippe in un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.
Purtroppo, quel sogno non è mai diventato realtà, a causa di un tragico incidente avvenuto 10 anni fa a Suzuka: la Marussia di Jules Bianchi impattò violentemente contro una gru addetta a recuperare la monoposto di Adrian Sutil.
Nonostante l'evidente errore della FIA (confermato anche da Niki Lauda e Patrick Tambay) fu il classe '89 ad essere incolpato: "Bianchi non ha rallentato abbastanza", si legge nel documento ufficiale. Sappiamo tutti che tale affermazione è totalmente paradossale, ma ormai non conta.
Jules, ovunque tu sia, sappi che non sarai mai dimenticato. Speriamo che la Formula 1 di oggi stia piacendo a te tanto quanto a noi, anche se avremmo preferito che tu ne avessi fatto parte.
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