Con il GP del Brasile si chiude l'impegnativa tripletta in America della F1. I team hanno affrontato l'ennesima sfida anche logistica e in queste ore stanno assemblando le monoposto nei garage per prepararle alla display car procedure.
L’Autódromo José Carlos Pace presenta sfide completamente diverse da quelle dei precedenti due appuntamenti ed i team saranno obbligati a compromessi importanti in modo simile a quanto abbiamo visto a Silverstone o in Australia. Pirelli ha scelto mescole più morbide rispetto all’anno scorso: C3 (Hard), C4 (Medium) e C5 (Soft).
La superficie è stata completamente riasfaltata, inclusa la corsia dei box, e successivamente è stata "pulita" con acqua ad alta pressione per aumentare l’abrasività, questo introduce uno step di difficoltà aggiuntiva per i team che di fatto non hanno più dati su cui basarsi. Situazione ancora più complicata considerando che questo fine settimana torna il formato Sprint, che offre solo una sessione di prove libere per trovare il miglior assetto. Il circuito è mediamente impegnativo per i freni, con la curva più dura che richiede una decelerazione da 337 km/h a 124 km/h in 2,41 secondi e da questo punto di vista molti compromessi visti in Messico, anche per i sistemi di areazione dei brake corner, non saranno necessari.
Riscontri dal circuito ci arrivano dal sempre puntualissimo reporter Albert Fabrega, e le prime immagini riguardano il confronto delle ali posteriori delle varie scuderie, confronto che ci consente di capire quali compromessi sono stati scelti e con quale assetto affronteranno il weekend.
La Ferrari si presenta in Brasile con un assetto molto carico, sicuramente più adatto alla gara che alle qualifiche, scelta fatta per tutelare le gomme considerando un degrado che potrebbe essere anche maggiore rispetto alle passate stagioni per via della nuovo asfalto.
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