In Ferrari erano consapevoli sin dalla viglia di quanto il GP del Brasile non sarebbe stato favorevole, date le caratteristiche del tracciato di Interlagos poco affini alla SF-24, per poter proseguire il trend positivo visto nelle altre due trasferte americane in Messico e Stati Uniti. Una gara, insomma, in cui sarebbe stato necessario correre in difesa e limitare i danni come poi, il verdetto della tre giorni di San Paolo ha confermato. La gara sudamericana non è stata infatti esaltante per la Rossa, con Max Verstappen che ha dominato la gara rimontando dalla casella numero diciasse, infliggendo gap importanti a tutti, Ferrari compresa.
Un risultato ampiamente prevedibile visto che mai, sin dal venerdì, la Rossa era appaesa veloce, con Charles Leclerc ha limitato al meglio i danni (specie la scarsa velocità della SF-24 sul bagnato), chiudendo al quinto posto, mentre Sainz è stato addirittura costretto al ritiro dopo un errore nel momento di massima acqua in pista. Pertanto la Scuderia non può uscire con il sorriso dal Brasile, specie dopo che dall'essere la seconda forza in campo in qualifica (anche grazie al talento di Charles Leclerc) all'essere la quarta in gara, dove da una parte non sono apparsi impeccabili, ma a mancare è stata la SF-24, che ha perso competitività, diventando nervosa al retrotreno e in difficoltà nella gestione gomme nel centrare la finestra di utilizzo per geneare grip.
Un quadro in cui, come detto, la Scuderia è stata la quarta (se non quinta) forza dietro alla Red Bull ma anche ad Alpine e Mercedes, issandosi quasi miracolosamente davanti alla McLaren (pur solamente per episodi), salvando il bilancio nei costruttori nel mondiale costruttori dove, alla fine, sono stati persi solamente due punti dal team di Woking a tre gare dalla fine della stagione, con il distacco che ammonta ora a soli 36 punti. A novembre inoltrato, dunque, per il team di Maranello appare ancora possibile sognare, pensare seriamente a scenari inimmaginabili fino a poche settimane fa, confidando anche su due piste favorevoli alla vettura (come Las Vegas e Abu Dhabi) dove si potrà sperare di andare all'attacco del team papaya, avvicinando la Rossa alla possibile impresa.
Ma a Las Vegas, Losail e Yas Marina, la Ferrari si dovrà andare all'attacco senza aiuti da casa, senza contare su nuovi sviluppi sulla SF-24 ma solo sul pacchetto attuale, visto che a Maranello si è deciso da tempo di interrompere lo sviluppo della monoposto 2024. "Ora siamo concentrati completamente sul progetto del prossimo anno -aveva dichiarato il team principal Frederic Vasseur dopo la gara in Brasile- lo siamo da mesi, ormai. Non arriverà più nulla". Una scelta logica, necessaria, finalizzata a dedicarsi completamente, sia come energia, persone e risorse economiche, alla vettura 2025 che si preannuncia diversa da quella attuale e che avrà una responsabilità maggiore, data sia l'eredità della precedente che il calibro del pilota che sarà al volante.
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