Si sa, Max Verstappen è un pilota diretto, istintivo, che non guarda in faccia a nessuno, che dice quello che pensa esattamente come lo pensa e che soprattutto non si lascia influenzare dal politicamente corretto in un mondo che ne è sempre più schiavo. Il tutto ovviamente viene accentuato quando esprime i suoi pensieri mentre è al volante della sua Red Bull, quando al temperamento dell'olandese si aggiunge anche la normale adrenalina della gara. Al via del GP di Abu Dhabi, ultima gara della stagione 2024 di F1, il quattro volte campione del mondo è stato penalizzato di 10″ l per aver provocato, secondo i commissari di gara, un contatto alla prima curva con la McLaren di Oscar Piastri.
Un episodio di gara, secondo molti, ma non per i commissari a che, nei fatti, ha rovinato la gara dell’australiano in maniera maggipre ma anche quella del pilota del team di Milton Keynes. Una penalità discutibile, chiare e non sindacabile a livello regolamentare che, come spesso accade, Max Verstappen non ha accettato. E non lo ha fatto sia, come detto, per il suo temperamento sia per quella che è la sua visione delle gare, molto più maschie e senza esclusione di colpi. Pertanto, dopo aver scontato la penalità ai box in occasione del suo pit stop, il campione del mondo in carica ha lanciato un messaggio diretto, duro e non fraintendinile contro i commissari di gara della FIA che gli hanno inflitto la sanzione e con cui, da tempo, Max è in rotta di collisione.
"Possiamo chiedere una penalità di 20 secondi. Stupidi idioti?".
Questo il commento del figlio d'arte olandese che, dopo aver iniziato il weekend nel segno delle polemiche lo ha voluto chiudere sulla stessa lunghezza d'onda. Una dichiarazione che, oltre alla penalità, gli è costata anche la sottrazione di due punti di penalità sulla patente, arrivando a otto punti sottratti su 12: una quadro che, qualora dovesse riceverne altri quattro prima del giugno 2025 sarebbe squalificato per un GP. Ma oltre a questo, data la linea "politicamente corretta" della FIA, Max potrebbe subire altre sanzioni similari a quelle dei lavori socialmente utili a cui era stato destinato dopo le parolacce in conferenza stampa a Singapore, visto che stavolta ha sferrato un attacco diretto ai commissari e, dunque, alla FIA del sempre più autoritario presidente Sulayem.
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