Oggi i team di Formula 1 hanno sostenuto un’importante sessione di test per la Pirelli. Il circuito di Yas Marina, luogo dove si è sostenuta domenica l’ultima gara del mondiale, ha visto tanti piloti alternarsi al volante delle monoposto. Le squadre hanno dato l’opportunità ai driver ufficiali di aiutare il fornitore di pneumatici a validare le gomme per la prossima stagione e ai giovani di prendere confidenza con le vetture (cliccate qui per l’approfondimento sull’attività svolta durante la giornata).
Per noi è giunto il momento di sapere invece se la casa della P Lunga può dirsi soddisfatta dei feedback ricevuti e del comportamento della nuovissima mescola C6. Una specifica più ultra-morbida che la Pirelli, alla vigilia auspicava di poter validare per il 2025.
Eccezion fatta per la più dura C1, tutti i compound hanno subito delle piccole modifiche ed erano dunque in attesa di ricevere il giudizio definitivo, quindi chi meglio di Mario Isola, direttore motorsport Pirelli, può aggiornarci sull’esito di questa attesissima giornata: “Il test è stato molto utile. Abbiamo visto all’opera praticamente tutta la nuova gamma di mescole, solamente la C1 era già stata omologata per la prossima stagione. Le condizioni della pista sono state molto simili a quelle avute domenica in occasione dell’ultimo Gran Premio. Abbiamo raccolto tantissimi dati che ora verranno attentamente analizzati, tanto dai nostri tecnici quanto da quelli delle squadre. Grazie a questo lavoro riusciremo a prepararci al meglio per la prossima stagione”, riportano le colonne ufficiali dell’azienda.
“In prima analisi possiamo dire che le mescole hanno confermato una maggior resistenza meccanica, il che consente di ridurre l’abrasione del battistrada. Per quanto riguarda l’aspetto del surriscaldamento non ci aspettavamo di vedere dei significativi miglioramenti oggi, a differenza di quanto accaduto negli scorsi giorni, abbiamo corso sempre sotto la luce del sole”, ha proseguito il manager italiano.
“L’altro tema importante era verificare l’esatto posizionamento delle mescole 2025. Da quel che abbiamo visto la differenza prestazionale fra C2, C3, C4 e C5 ci è parsa più coerente con gli obiettivi che ci siamo prefissati. Tra una mescola e l’altra dovremmo avere un gap di circa mezzo secondo. Per poter valutare la debuttante C6 dobbiamo tenere a mente che il terzo settore del tracciato risulta molto impegnativo per le gomme, soprattutto dal punto di vista della trazione. Il degrado è stato piuttosto accentuato, anche durante il primo giro cronometrato, analizzeremo attentamente i circuiti in cui si potrebbe ricorrere ad un suo eventuale utilizzo”, ha concluso
Il comunicato Pirelli conferma la delibera della mescola C6, quindi nel 2025 ci saranno 6 compound tra cui la P Lunga si ritroverà a selezionare la propria nomination per i singoli weekend di gara. Nei vari incontri avuti con il direttore motorsport Pirelli nel corso dell’anno abbiamo anche captato la possibilità di avere dei salti di mescola per dei particolari weekend di gara (Hard C3, Medium C4 e Soft C6, a titolo d’esempio il Canada potrebbe adattarsi a questa eventualità).
D'altra parte l'alto degrado mostrato a Yas Marina, anche se alquanto indicativo per le ragioni descritte da Isola, potrebbe far pensare ad un utilizzo della C6 come a quello di una gomma prettamente da qualifica, dalla quale estrarre il massimo potenziale in un unico giro. Anche in questa circostanza, occorrerà fare un'attenta analisi delle piste che si potrebbero prestare a questo tipo di utilizzo.
N.B. Nelle foto sono presenti i migliori crono ottenuti dai piloti con il set di mescola utilizzato.
Foto: Pirelli
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