I test pre-stagionali di Formula 1 non sono di certo il metro di giudizio più accurato per giudicare la competitività delle nuove monposto, in quanto ogni scuderia li affronta alla propria maniera, ma lasciano senza dubbio degli spunti interessanti.
Analizziamo insieme la telemetria per vedere il comportamento di ciascuna vettura in un giro "veloce", senza concentrarci sul cronometro, bensì sugli input applicati dai piloti, che possono evidenziare fatica o meno con la guidabilità.
Iniziamo da una Ferrari che non è stata, per adesso, all'altezza delle aspettative: dal grafico sottostante notiamo, infatti, diverse differenze di guida tra Leclerc (linea rossa) e Hamilton (linea bianca) in ogni tipo di curva (cerchi gialli in sovraimpressione).
Gli input di acceleratore suggeriscono che la squadra sia ancora alla ricerca di un assetto che possa accontentare entrambi i piloti, ma il potenziale - dal punto di vista della prestazione - è innegabile.
Sorprende e non poco, d'altro canto, la Williams: con Carlos Sainz alla guida, la nuova monoposto del team di Grove risulta estremamente competitiva rispetto allo scorso anno, in particolar modo nelle curve veloci (come evidenziato nel grafico sottostante, attraverso il paragone con la Mercedes di Andrea Kimi Antonelli).
Le voci del paddock vedono la "nobile decaduta" britannica come possibile quinta forza, quantomeno ad inizio stagione. E la telemetria sembrerebbe confermarle.
Il carico aerodinamico della McLaren, invece, è davvero impressionante: paragonata alla Red Bull nelle curve veloci (cerchio rosso in sovraimpressione), Piastri riesce ad utilizzare l'acceleratore appieno, mentre Verstappen parzializza fino all'80%.
Nello stesso tratto, appare ben bilanciata l'Alpine, con Gasly che utilizza il 74% della farfalla, mostrandosi più vicina alla RB21 di quanto la vettura del team di Milton Keynes non sia alla MCL39.
Infine, abbiamo analizzato anche le monoposto che - realisticamente - si contenderanno le ultime posizioni della griglia (Haas esclusa poiché le prove effettuate sul giro singol erano troppo poche per esser valutate).
La sorpresa negativa è l'Aston Martin, che assume un comportamento pressoché identico alla VCARB ed alla Sauber, in particolar modo nelle curve 2-3, come si può ben notare dal grafico sottostante.
Insomma, proiettandoci verso l'Australia, che ospiterà il GP inaugurale dell'anno per la prima volta dal 2019, potremmo riassumere lo scenario così: la McLaren è già "a posto", mentre la Ferrari deve ancora trovare la retta via. Red Bull e Mercedes restano delle incognite, così come la Haas. Molto bene Williams ed Alpine, a differenza di Aston Martin, VCARB e Sauber.
Quando mancano oramai appena 10 giorni all'inizio del weekend, non ci resta che attendere per scoprire se queste considerazioni si riveleranno corrette o meno, perché una cosa è certa: in Formula 1 le cose possono cambiare molto velocemente.
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