Susie Wolff, moglie di Toto (team principal della Mercedes), potrebbe essere la nuova presidente della FIA a partire dal 2025.
Qualora la scozzese dovesse riuscire ad ottenere la carica, in sostituzione di Mohammed Ben Sulayem, quali sarebbero i pro ed i contro?
Vedere una donna al timone di una delle istituzioni più importanti del motorsport sarebbe qualcosa di storico, che mostrerebbe i progressi compiuti recentemente nell'ambito dei pregiudizi di genere.
Inoltre, questo "salverebbe" appassionati ed addetti ai lavori - della Formula 1 e non solo - dal regime sempre più dittatoriale di Ben Sulayem, che continua ad apportare cambiamenti discutibili (come le multe per linguaggio scurrile) piuttosto che concentrarsi su elementi fondamentali (ad esempio la direzione gara sempre più incostante).
D'altro canto, non sarebbero di certo poche le contestazioni su un conflitto d'interessi con Toto Wolff, marito dell'eventuale presidente FIA ed allo stesso tempo figura fondamentale di un team che corre in un campionato gestito da quella federazione.

Tutti gli episodi che potranno essere visti come "favoritismi" nei confronti della Mercedes sarebbero posti sotto un'immensa lente d'ingrandimento; e la risposta naturale potrebbe essere quella di procedere con un metro di misura più duro verso la squadra di Brackley, pur di evitare polemiche. Risultato? Ci sarebbero i presupposti per un'ingiustizia, da una parte o dall'altra, troppo spesso.
Infine, sarebbe da chiedersi: cosa succederebbe al progetto F1 Academy, che senza Susie Wolff potrebbe addirittura non esser mai esistito?
D'altronde, è oggettivo che l'ex pilota abbia fatto di tutto pur di dare maggiori opportunità alle giovani ragazze con il sogno di arrivare in Formula 1; e non sarebbe facile trovare una figura della sua magnitudine pronta a rimpiazzarla nel ruolo di managing director, ovvero direttore generale.
Insomma, dove c'è la possibilità di fare un gran passo in avanti dal punto di vista del ruolo delle donne nel motorsport, c'è il rischio di compromettere un progetto che ha la stessa ambizione. Non ci resta che attendere per scoprire come andrà a finire, ma una cosa è certa: la posizione di Ben Sulayem alla guida della FIA, considerando anche i fischi ricevuti dall'istituzione all'evento F175 Live, è più fragile che mai.
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