C'era qualcosa di incredibile nel vedere Charles Leclerc andare così forte a Shanghai nonostante l'ala a penzoloni; persino il suo compagno di squadra si era reso conto del suo ritmo, tanto che aveva deciso di lasciarlo passare. Chissà cosa mostravano i dati aerodinamici, quali effetti strani si generavano, e quanto erano sbiancati i tecnici di Maranello. "Abbiamo analizzato la telemetria e abbiamo capito cosa è successo. Comunque è meglio guidare con l'ala anteriore", ha spiegato proprio il monegasco in conferenza stampa.
Il danno di Leclerc è emerso proprio nel momento in cui le ali anteriori sono soggette a particolare attenzione in Formula 1, tanto che la FIA aveva emanato una direttiva tecnica al volo proprio prima del GP di Cina, volta a correggere l'estrema flessibilità delle componenti aerodinamiche. Anche prima di questo cambiamento i team stavano sfruttando ogni millimetro possibile, come testimoniato anche dal crollo dell'ala anteriore di Tsunoda.
"Nella flessibilità c'è tanta prestazione, e ora la F1 sta spingendo proprio in quella direzione. Fa bene la Federazione a mettere dei paletti, perché siamo al limite", ha commentato Franco Nugnes al podcast di Motorsport. "Guardando i video del danno dell'ala di Leclerc, non flettevano solo i due flap resi liberi dalla mancanza della paratie ma anche il profilo principale, che in teoria è l'elemento fisso. Queste sono ali con deformazioni programmate non solo nella parte alta, che servono per ridurre visibilmente la resistenza, ma il drag si riduce addiriturra dal profilo principale".
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