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08/04/2025 18:00:00

La rompipaddock: i nuovi maggiordomi nel regno di Max Verstappen


Commento di Valeria Caravella

Il GP Giappone è andato, lasciandoci sorprese inaspettate e dubbi da sciogliere: è il momento delle valutazioni, dei pensieri più sinceri e di cosa ci ha lasciato la terza tappa del mondiale di Formula 1.

Un nuovo Samurai 

"La Formula 1 è un Motorsport fondato sull'adrenalina gentilmente offerta da Max Verstappen": il leone olandese (10 e lode) torna a vincere e lo fa nella magica Suzuka, terra in cui grandi campioni hanno siglato il loro indiscusso primato. Max stupisce sin dal sabato, con un tempo da brividi che lo mette davanti al gruppo, risultato? Nuovo record della pista e nuovo giro che rientrerà nei memoriali della Massima Categoria.

La scia gloriosa continua anche la domenica, con uno scatto perfetto al via, seguito da un'eccellente gestione delle mescole. Max Verstappen ritorna così a ruggire, in una gara dove non è stato dominatore assoluto ma dove la sua tenacia e caparbietà hanno fatto la differenza. Che piaccia o no, non si può discutere sul talento dell'olandese, che, soprattutto dalla passata stagione, ci sta regalando emozioni in ogni sua gara disputata, donandoci un pò di pepe in questa noia infernale.

I migliori sulla carta ma per il resto...

Passiamo al duo McLaren (6) che conquista un doppio podio alle spalle di SuperMax. La domanda che ci accomuna tutti è sicuramente la seguente: ma che sta succedendo? Abbiamo assistito ad una gara dove il termine accontentarsi si sposa perfettamente con quello della confusione: Norris e Piastri vengono comandati a bacchetta dalla loro squadra, a cui sembra che del titolo mondiale, interessi ben poco. 

Ma come si sentono i piloti di fronte a tutto questo? Se Norris è di mille sorrisi nel post gara, nonostante la sua performance più alta nel corso del GP sia stata diventare giardiniere per alcuni attimi, Piastri ha tutt'altra espressione. L'australiano ha chiesto più volte la possibilità di passare il compagno e tentare l'attacco all'olandese, ma ogni richiesta è stata negata. Compleanno da dimenticare per il nostro Oscar, a cui consigliamo viviamente di seguire la scia del vecchio Max: fai di testa tua, se vuoi diventare il numero 1. 

Un doppio podio merita dunque una sufficenza politica ma con la monoposto che il team inglese possiede, mi accodo alle parole del buon Verstappen: con quella macchina, si potrebbe arrivare anche a Tokyo senza più vedere i propri avversari.

Ferrari: si può dare di più?

Suzuka si conclude senza l'ennesima sfortuna per il team di Maranello, che riesce a portare punti preziosi a casa. Grande prestazione di Leclerc (8) che con una monoposto così difficile da comprendere, è riuscito a costruire un buon weekend, finendo alle spalle del magico trio. Lontano e disperso Sir Hamilton (6) che nonostante la sua fiducia sull'assetto pensato per la gara, finisce ben distante dai due Mercedes e dal suo consorte monegasco.

L'aria in casa Ferrari è sempre più tesa. La SF-25 non è ancora all'altezza, e mentre si spera in un miracolo con gli aggiornamenti di Sakhir, l'espressione di Leclerc nel post gara di Suzuka fa già capire quanto la situazione sia ancora delicata: si può dare di più? Al momento nulla è certo.

Grazie Kimi!

Il nostro connazionale riesce ancora una volta a regalarci un sorriso grazie alla sua splendida performance (9):  Antonelli deve ancora rodare in qualifica, che, in molte tappe come il Giappone, è fondamentale per la gara. Tuttavia, la sua prestazione nel corso del GP è stata molto competitiva e il suo primo stint con gomma media ne è stata la conferma. Domenica il bolognese è rientrato in una piccola ma significativa parte di storia della F1: è stato il pilota più giovane ad essere in testa ad un GP, con giro veloce e record della pista. 

E mentre Russell è autore di un weekend sottotono (6), il nostro Antonelli inizia sempre più a farsi spazio in griglia: sogna ragazzo sogna! Presto arriveranno grandi successi. 

Altri rookie stupiscono 

Oltre Antonelli, anche altri emergenti fanno rumore nella terra del Sol Levante come Hadjar (8) e Oliver Bearman (8). Il pilota della Racing Bulls ha mostrato nel corso del weekend giapponese di meritare il sedile in F1, archiviando completamente quanto visto in Australia e iniziando a guadagnare punti preziosi per le classifiche mondiali. Grande impresa anche per Ollie, che con un Haas da prestazioni altalenanti, è riuscito a costruire un weekend magico, finendo in top 10. Infine, chiudiamo il cerchio dei super promossi citando Alex Albon, che, nonostante i suoi team radio infuocati col team, è riuscito ancora una volta a portare punti preziosi a casa Williams (8).

Lente riprese e scarsi risultati 

Passiamo ai punti deboli della gara iniziando dal beniamino locale, Yuki Tsunoda. Con i nuovi colori Red Bull, ha vissuto un weekend a due facce: ottimo venerdì e parte del sabato, dove si è perso proprio nel corso delle qualifiche, piazzandosi solo in P15. La gara purtroppo non è stata entusiasmante, con il giapponese che riesce a chiudere in dodicesima posizione e dunque con zero punti in tasca. Ma rispetto a Lawson il suo weekend in Red Bull è stato nettamente migliore, per questo motivo gli regaliamo una sufficenza, con la fiducia di far meglio già dal Bahrain.

Se a Tsunoda non è andato malissimo l'approdo, per Liam Lawson il ritorno in Racing Bulls è stato difficile, molto sottotono e distante dalle posizioni che contano (5); diamogli del tempo per riambentarsi ma il biondino è chiamato ad essere autore di buone performance come quanto visto nella passata stagione. Sconsolato invece Esteban Ocon (4), lontano dal suo compagno di squadra e anonimo per tutta la gara, così come il Matador Carlos Sainz (4) autore di un grave impeding su Hamilton nella giornata di sabato e in forte difficoltà in gara. A chiudere il weekend nipponico dello spagnolo ci pensa persino la FIA con una multa salatissima, inflitta per essere arrivato in ritardo all'inno nazionale, a causa di un problemini di stomaco. Caro Carlos, la prossima volta è meglio tenersela!

Chiudiamo il cerchio con un Aston Martin alla deriva (4) ma con un Fernando Alonso (5.5) che riesce per la prima volta a chiudere una gara; fantasmi invece i team di Sauber (3) e Alpine (3). Entrambi sono stati anonimi e privi di contenuti in pista, con Jack Doohan (1) molto probabilmente messo già alla porta di casa Enstone. Franco è già in volo verso Sakhir? Non è da escludere. 

In attesa della mancata adrenalina 

Oltre al buon Verstappen il GP del Giappone è stata una gara monotona e con pochissime attività in pista. Serve nuovamente quell'adrenalina che tanto caratterizza questo Motorsport, dove al momento anche una partita di golf regala più emozioni. E mentre tutti sono già in volo verso il Bahrain la speranza è che la gara di domenica  non faccia sbadigliare i tifosi anche nel tardo pomeriggio italiano. 

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