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08/04/2025 19:45:00

«Mia moglie non mi riconosce»: la nuova corsa di Jackie Stewart contro la demenza


News di Prisca Manzoni

Jackie Stewart è sempre stato una persona avanti rispetto ai tempi. In pista ha conquistato tre Mondiali con duelli quasi da definire romantici, ma era lontano dall'asfalto che dimostrava di essere un vero gentleman: lui fu tra i primi piloti che chiesero maggiore sicurezza in un periodo in cui i suoi colleghi morivano in ogni stagione, ma non ci si poteva dimostrare deboli. Aveva un occhio per i giovani talenti, che prima tenne sotto la sua ala e poi mise sulle monoposto della squadra di sua creazione. 

E anche oggi, all'età di 85 anni, lo scozzese è in giro per i paddock di Formula 1 con un nuovo obiettivo: promuovere la sua fondazione, Race Against Dementia. Un'associazione no-profit, volta a raccogliere fondi per finanziare la ricerca contro la demenza frontotemporale, la tremenda patologia che ha colpito sua moglie Helen"L'altro giorno, all'ora di cena, mi sono seduto accanto a lei e mi fa "Dove è Jackie?". Mi sono sentito male, la sua mente era in un'altra dimensione. Lei picchia le persone accanto a lei, oppure tira fuori dal nulla un linguaggio che non ha mai usato, ma non capisce cosa sbaglia", ha rivelato il campione a una recente intervista alla BBC. 

Proprio il sabato del GP del Bahrain, il paddock e gli spettatori si uniranno per una corsa benefica attorno al tracciato, la One lap challenge. I soldi andranno a un laboratorio dell'università di Cambridge, tra l'altro gestito da un'italiana, la Dott.ssa Maura Malpetti, che cerca alcune proteine per avere una diagnosi precoce dell'Alzheimer. "Prima identifichiamo i cambiamenti nel cervello e prima possiamo aiutare un paziente a stare bene", ha detto la scienziata. "Io voglio trovare una soluzione a questa patologia così come volevo essere campione del mondo", ha aggiunto poi Stewart. Tra l'altro, la stessa Formula 1 si è proclamata "partner ufficiale" dell'iniziativa, peccato che abbia fatto ben poco per aiutare; alcune squadre hanno messo a disposizione le loro competenze ai laboratori di ricerca, ma nulla di più. Che poi non si chiede tanto, ma se anche solo 50 centesimi per ogni biglietto venissero dati alla ricerca, si lascia a voi fare i conti di quanto si potrebbe tirare su. 

Foto copertina x.com

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