Arrivati alla sesta gara della stagione 2025, per la Ferrari è già tempo di iniziare a tirare i primi bilanci del campionato in corso. Messa alle spalle le gare in medio oriente, la Rossa arrivava a Miami con tanta pressione sulle spalle, avendo la consapevolezza di dover affrontare un fine settimana delicato, quasi cruciale per l'anno in corso e per effettuare, come detto, le prime ed indicative somme. Una tre giorni importante in virtù del verdetto del GP di Jeddah che, dopo il pessimo avvio di annata, aveva promesso alla Scuderia di mostrare segnali di vita, da alcuni visti come una validi per archiviare le delusioni di avvio di 2025 e con cui valutare la SF-25 come un progetto non del tutto errato, ma realmente come una monoposto con del potenziale da sbloccare, compreso dai tecnici e, chissà, pronta ad invertire la rotta. Il tutto, però, era a soggetto a conferma a Miami, tappa utile a confermare (su un tracciato sfavorevole) la bontà del lavoro di comprensione del pacchetto e delle novità introdotte a Sakhir.
Purtroppo però, stando ai risultati ma anche a quanto visto sulla pista che si snoda attorno all'Hard Rock Stadium, la crescita delle ultime settimane non ha trovato riscontro, visto che in gara le due Ferrari di Charles Leclerc e Lewis Hamilton hanno chiuso la gara solo al sesto e settimo posto, con la SF-25 apparsa come quarta forza in campo dietro non solo a Red Bull, McLaren e Mercedes, ma anche dietro alla Williams, incapace di performare a dovere in nessun frangente di gara e con le diverse mescole a disposizione. Un flop a tutto tondo per il Cavallino, che apre gli occhi a Maranello e non lascia spazio a scuse: la SF-25 è nata male e solo rapidi ed efficaci sviluppi potranno rimetterla (forse) in gioco, magari insieme alla TD sulla flessibilità delle ali flessibili che arriverà da Barcellona: tappa spartiacque per scegliere se continuare a credere sul progetto 2025 o pensare al 2026.
A ben vedere, gli unici motivi per cui la Ferrari ha destato interesse sono stati quelli legati all'accessa, quanto imbarazzante (e umiliante dati i nomi e le posizioni in gioco) diatriba via radio tra Charles e Lewis scambiare le posizioni per arpionare una sesta posizione...neanche arrivata. Uno scambio di battute che ha creato tensioni nel team e innervosito i piloti, entrambi convinti di essere più veloci del compagno e non disposti a far passare l'altro, arrivando a cogliere con ira ogni comunicazione radio e lasciandosi andare a reazioni forti sia durante le varia concitate fasi di gara che al termine del GP. Degna di nota, di fatto, appare la reazione di Hamilton che, indispettito dalla decisione del team di far nuovamente passare Charles ha prima ironicamente chiesto se avesse dovuto far passare anche la Williams di Sainz, per poi "staccare" completamente la radio nel giro di rientro dopo la bandiera a scacchi, ignorando completamente le parole del suo ingegnere di pista, Riccardo Adami.
Adami: "Ottimo lavoro. Ottimo lavoro".
Hamilton: "..." (nessuna risposta)".
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Foto copertina media.ferrari.com