Leggi l'articolo completo su formula1.it

08/05/2025 22:00:00

Oakes non ha litigato con Briatore: emerge un retroscena dell'addio all'Alpine


News di Prisca Manzoni

Quando due giorni fa Oliver Oakes ha annunciato di aver dato le dimissioni dall'Alpine, subito sono partite le speculazioni sulla ragione. "Motivi familiari", aveva semplicemente detto lui, ma nessuno ci aveva creduto perchè era più facile pensare a un litigio con Briatore per il futuro della squadra e di Jack Doohan, ormai abbandonato dall'Alpine; qualcuno aveva persino pensato che si trattasse di un allontanamento per prepararsi a un ruolo di team principal in Red Bull, dato che anche il destino di Horner sarebbe appeso a un filo. 

In verità, quella che suona come la più vecchia delle scuse corrisponde alla realtà. Infatti, come ha riportato il The Telegraph, Williams Oakes, fratello dell'ex team principal, è stato arrestato per possesso di un'ingente quantità di denaro con l'accusa di riclaggio. Per ora è sotto la custodia cautelare della polizia britannica, dato che l'uomo si trovava vicino alla sede della Hitech nel Regno Unito al momento della cattura. Ci sarebber così dei guai molto grossi in vista per la famiglia Oakes, proprietaria del team propedeutico, tanto che il britannico è stato avvistato a Dubai dopo il GP di Miami senza una chiara spiegazione (per chiedere asilo politico? Non si sa bene) e ha lasciato il suo lavoro.

A rendere la situazione ancora più complessa c'è il fatto che Oakes aveva stretto affari anche con la famiglia Mazepin, anch'essa sotto svariate accuse. In particolare, la famiglia dell'oligarca russo aveva il 75% delle quote, ma dopo le sanzioni scaturite a seguito dell'invasione ucraina, il businessman britannico aveva rilevato tutto il team. Al momento l'ex team principal si rifiuta di parlare, lasciando presagire il peggio, e che tutti gli sviluppi dell'Alpine siano solo una grande coincidenza in un momento turbolento della sua vita. 

Foto copertina x.com

Leggi anche: RETROSCENA: Doohan, minacce da parte dei tifosi di Colapinto, scorta H24 a Miami