Forte di un avvio di stagione straordinario, Il Gran Premio dell’Emilia-Romagna poteva essere un evento memorabile per Andrea Kimi Antonelli. E in parte lo è stato: correre in Formula 1 sul tracciato di casa, a pochi chilometri da dove è nato e cresciuto, aveva un significato unico e Kimi aveva preparato il weekend in forma di grande festa, con amici, compagni e parenti. Ma la gara, come spesso in passato è già accaduto a Imola nella giovane carriera di Antonelli, si è trasformata in una delusione.
Partito dalla quattordicesima posizione dopo una qualifica difficile, Antonelli è stato autore di un ottimo spunto al via, riuscendo non solo a guadagnare diverse posizioni ma anche a mettersi davanti alla Ferrari di Lewis Hamilton. La difesa sul sette volte campione del mondo è stata impeccabile: freddo, preciso, aggressivo quanto basta. La sua Mercedes sembrava poterlo portare di nuovo a punti.
Ma a 16 giri dalla fine, tutto si è spento. Letteralmente.
“È stato un peccato finire così. Eravamo stati fortunati con la Virtual Safety Car e con l’alternativa strategica, ma già dopo due-tre giri con le medie ho iniziato ad avere problemi di risposta con l’acceleratore. La potenza veniva e andava, era difficile da gestire. Alla fine, è andata completamente via e la gara è finita lì.”
Un problema tecnico lo ha costretto al ritiro proprio nel momento in cui stava per concretizzare un risultato importante davanti al pubblico di casa. Una beffa che si aggiunge a un weekend nel complesso complicato:
“In generale credo sia stato il mio peggior weekend dell’anno in termini di performance. In qualifica ero bloccato nel traffico e girare in aria sporca non ha aiutato le gomme. In gara, fino al guasto, ho potuto lottare, soprattutto con Hamilton, ma non ho mai avuto davvero il passo.”
C’è però anche spazio per un’analisi più personale e profonda:
“C’era un po’ troppa pressione. Ho sentito tanto il calore del pubblico, che ho apprezzato tantissimo, ma non sono riuscito a gestire bene l’energia. Non ero rilassato, guidavo in tensione. È stata una grande lezione in vista del prossimo GP di casa, a Monza.”
Sul futuro, Kimi è chiaro:
“Adesso ci concentriamo su Monaco. Serve essere perfetti. E anche se Imola non è mai stata fortunata per me – in quattro anni ho sempre avuto problemi – resta una pista incredibile. Sarebbe un peccato perderla dal calendario.”
Un fine settimana amaro, sì, ma carico di spunti da cui imparare. E Kimi Antonelli, ancora una volta, ha dimostrato di saper guardare oltre il risultato. Con lucidità, umiltà e consapevolezza. Le stesse qualità che lo rendono uno dei talenti più promettenti del paddock.
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