Quando si guida per la Ferrari, ogni dettaglio viene messo sotto al microscopio, tagliuzzato e analizzato dai media. Lo ha ben scoperto Lewis Hamilton, che di certo non è nuovo alle attenzioni dei giornalisti, ma che negli ultimi mesi si è trovato a difendersi dagli attacchi più disparati. Un caso abbastanza clamoroso è quello della sua relazione con Riccardo Adami, che sta ingranando non senza difficoltà, ma di certo non è così critica come la si dipinge dall'esterno. Quello tra un pilota e l'ingegnere di pista è un fine gioco psicologico, che non si può studiare di fronte ai dati del computer, ma che necessità esperienza e connessione umana; ad aumentare questa difficoltà c'è anche il fatto che la FOM talvolta taglia i team radio come preferisce, mandando in onda solo quelli più critici.
L'ultima polemica è insorta dopo il GP di Monaco, quando Hamilton ha detto in radio "Ma sei arrabbiato con me?", visto che Adami non gli rispondeva. "C'erano zone in cui avevo problemi alla radio, non avevo le informazioni che volevo", ha spiegato brevemente l'inglese ai media, tra cui noi di Formula1.it. "La relazione con Riccardo è ottima, non ci sono problemi. Stiamo imparando sempre di più come adattarci ai rispettivi metodi di lavoro, dato che lui ha lavorato con molti altri piloti prima. Ci sono molte speculazioni, ma sono str****te, è bello lavorare con lui. Non siamo sulla stessa lunghezza d'onda ogni weekend, a volte abbiamo visioni diverse ma questo accade in ogni rapporto umano". Il sette volte iridato ha poi lanciato una stoccata ai giornalisti: "I nostri obiettivi sono allineati, il resto è rumore di sottofondo. Voi potete andare avanti come preferite, a noi non fa differenza".
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