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10/06/2025 07:30:00

Montoya, che bordata a Leclerc: «Ferrari segua Hamilton, con Charles non si vince»


News di Alessio Ciancola

In una stagione avara di soddisfazioni e risultati degni di nota, spesso a tenere banco tra gli appassionati e gli addetti ai lavori è il dualismo interno al box della Ferrari, quello tra Lewis Hamilton e Charles Leclerc. Un duello che, nelle aspettative invernali, avrebbe dovuto riguardare la contesa di un Titolo Mondiale, ma ben presto ridimensionato alla contesa di un posto per il gradino più basso o sotto al podio. Una sfida ad oggi sbilanciata, dal momento che il pilota del Principato sta forse disputando la sua migliore stagione in carriera, come ammesso anche dal team principal Frederic Vasseur pochi giorni fa, correndo spesso al di sopra dei limiti della deludente SF-25, vero problema della Ferrari. Eppure, malgrado ciò e il fatto che il pilota numero 16 stia costantemente battendo il 44 (sia in qualifica che in gara), alcuni autorevoli volti del paddock sembrano non dare troppo peso a questi dati sostenendo, al contrario, che continuare a seguire Leclerc possa rivelarsi controproducente per la Scuderia.

Parla Montoya

Tra questi c'è l'ex pilota colombiano, Juan Pablo Montoya, convinto che il Cavallino dovrebbe puntare tutto su Lewis Hamilton, sul suo blasone e sulla sua esperienza per sviluppare, finalmente, una macchina vincente alla soglia del 2026, anno entro cui secondo il presidente John Elkann, il Cavallino doveva tornare al successo. Un pensiero che l'ex pilota della Williams ha esposto nel suo podcast MontoyAS, prodotto dal quotidiano AS.

La Ferrari al momento non è concentrata su Hamilton. Sarà interessante vedere se, all’improvviso, con la vettura 2026 terranno più in considerazione i bisogni di Hamilton rispetto a quelli di Leclerc. Secondo me, se vorranno essere competitivi, la base della monoposto dovrà essere disegnata più per Lewis che per Charles. Le macchine che vanno incontro ai desideri di Leclerc sono in grado di vincere magari una o due gare all’anno, non il titolo”.

Spiazzato e non...assecondato?

Secondo Juan Pablo poi, dietro allo scarso rendimento del sette volte campione del mondo inglese, ci sarebbe anche uno scarso appoggio percepito da Sir Lewis a Maranello, ambiente in cui a differenza delle aspettative non sarebbe assecondato in tutto e per tutto.

Sotto la leadership di Lewis invece, quando le macchine sono veloci, trovano molto in fretta la direzione e lui è sempre bravissimo a indicare quello che serve per migliorare. Penso che in Ferrari l’ambiente sia molto politico e molto complesso, e che questo abbia sorpreso Hamilton. Credo che Lewis si aspettasse che a Maranello avrebbero fatto tutto quello che desiderava. E un po’ tutti ovviamente ci aspettavamo questo, ma l’ego delle persone è sempre una cosa complicata con cui avere a che fare”.

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Foto copertina x.com