Tante voci, tante polemiche, anche diversi errori sia da parte dei piloti che da parte del team. E una costante mancanza di competitività della monoposto. Possiamo utilizzare questi elementi per riassumere il fine settimana del GP del Canada della Ferrari che, di fatto, arrivava a Montreal per confermare i lievi ma oggettivi passi in avanti mostrati in Spagna. Delle speranze che, però, si sono scontrate con diversi elementi che non hanno aiutato la Scuderia a trovare le conferme sperate, a partire dalla voci relative al futuro del team principal Vasseur nella giornata di giovedì, per passare poi ai diversi errori di Charles Leclerc sia nel corso delle prove libere che della qualifica che, di fatto, non hanno aiutato il Cavallino a gettare le basi per una solida gara. Il tutto malgrado una SF-25 apparsa discretamente a suo agio sul fiume San Lorenzo.
Una serie di fattori che hanno portato la Rossa a partire con le due vetture arretrate in gara, riuscendo a conquistare solo una sesta posizione finale con Charles Leclerc, autore di una buona gara non aiutata però dalla strategia adottata dal muretto (forse più conservativa del necessario a fronte di un rischio che, anche in caso di fallimento, avrebbe portato a conquistare lo stesso risultato) e una settimana piazza con Lewis Hamilton, azzoppato da problemi ai freni sulla sua monoposto e da un danno al fondo della sua vettura numero 44 arrivato dopo aver investito una marmotta in pista. Un risultato che, di fatto, chiude un weekend di tensione e voci, ma che conferma il valore di una monoposto che, pur con qualche lampo, appare difficilmente in grado di andare oltre il ruolo di terza/quarta forza in campo.
Una gara tutt'altro che esaltante, come detto non aiutata dalla strategia di gara, che è stata commentata ai microfoni di Sky Sport F1 da Charles Leclerc che, nel corso della gara, non ha perso occasione per spendere parole polemiche verso il muretto box per quale fosse la tattica ottimale. "Credevo di poter fare una sola sosta -ha esordito Charles- specie dopo aver visto il passo di Russell dopo il pit stop. Era più veloce, ma di pochi decimi. Avevo dei dati in testa e sapevo che il degrado era migliore delle attese. L'unica sosta era possibile, anche vedendo il primo stint di Hamilton. Credevo nelle Medie. Il risultato negativo è figlio del mio errore venerdì e del traffico di ieri. Per quanto mi riguarda provo a fare sempre il massimo. Ci sono gare frustranti e il momento è frustrante perché non abbiamo la macchina per vincere".
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Foto copertina media.ferrari.com