Noi di Formula1.it nei giorni scorsi abbiamo avuto l'opportunità di scambiare quattro chiacchiere con Roman Bilinski, un giovane pilota polacco che quest'anno milita nella Formula 3. Cliccando Qui potete reggiungere la prima parte della nostra intervista dove il ventenne originario di Lechlade ci ha parlato un po' della sua carriera e del suo più grande sogno: quello di arrivare in Formula 1.
Sfortunatamente però questo suo obiettivo stava per svanire di colpo lo scorso anno quando si è trovato ad affrontare la sfida più grande della sua carriera dopo aver subito un grave incidente stradale.
Durante una delle pause dalla stagione di Formula Regional Europea Bilinski è stato vittima di un'incidente stradale che lo ha tenuto lontano dalle piste per diversi mesi. Per la prima volta ha parlato di quanto accaduto in quel periodo con una testata italiana.
"È stato un recupero molto difficile. Ho dovuto imparare di nuovo a camminare. Non sentivo più la gamba sinistra. Mentalmente è stato molto impegnativo e avevo capito subito che risalire in macchina sarebbe stato molto difficile. Mi dissero che non avrei più camminato o che comunque, se ci sarei nuovamente riuscito non sarei stato in grado di tornare a gareggiare".
"Con tutta la determinazione e la motivazione che avevo ho però dimostrato che in un paio di mesi, sono riuscito a risalire in macchina ed è stato estremamente doloroso, sia fisicamente, che mentalmente".
Bilinski ha poi continuato dicendo: "Ho dovuto lavorare molto duramente per riuscirci, e probabilmente è stata la cosa più complicata che ho fatto nella mia vita. Non rimpiango però nemmeno un singolo istante di tutto il duro lavoro, il sangue, il sudore e le lacrime che ho gettato per poter tornare al volante".
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Foto: Roman Bilinski - Archivio Privato
"Una cosa interessante è che i dottori mi avevano detto di non allenarmi. Dovevo rimanere a letto tutto il giorno senza muovermi, sennò ci sarebbe potuto essere il rischio di rimanere paralizzato. Ovviamente non li ho ascoltati perché questo è il mio sogno da quando ero bambino. Avevo bisogno di aiuto sia per alzarmi che per camminare. Ho dovuto affrontare un’intera fase di riabilitazione dove tutti quelli che venivano a casa mia cercavano di aiutarmi, così da guarire il prima possibile".
Il giovane pilota della Rodin ha poi concluso il suo intervento dicendo: "Sicuramente ci sono stati momenti in cui, come mi era stato detto, non potevo muovermi e dovevo rimanere a letto, ma io ho fatto tutto il possibile per cercare di allenarmi e di tornare in macchina il prima possibile. Sicuramente non è stata la cosa migliore da fare, ma se non l'avessi fatto non sarei tornato in pista ora. Non rimpiango nemmeno una scelta o un momento di quel periodo".
Si ringrazia Roman Bilinski per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Giuseppe Cianci) e della fonte formula1.it con il link al contenuto originale.
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Foto Copertina: James Gasperotti