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05/07/2025 09:00:00

FIA: Mayer sfida Ben Sulayem. Ora o mai più per il vero cambiamento?


News di Daniele Muscarella

Una candidatura importante, forse un'ultima spiaggia, in un momento a dir poco cruciale per il futuro della FIA. Tim Mayer ha annunciato che correrà per la presidenza della Federazione Internazionale dell’Automobile nelle elezioni di dicembre, sfidando l’attuale presidente Mohammed Ben Sulayem. La notizia, giunta a margine del weekend di Silverstone, rappresenta una possibile svolta dopo anni decisamente turbolenti per l’organo di governo del motorsport mondiale.

Mayer, figlio dello storico team principal McLaren Teddy Mayer, porta in dote un bagaglio di esperienza non indifferente: ha lavorato ai vertici di Champ Car, IMSA, American Le Mans Series e ha ricoperto per oltre 15 anni il ruolo di commissario in numerosi campionati FIA, inclusa la Formula 1. La sua non è affatto una candidatura improvvisata, ma arriva con una consapevolezza maturata anche dopo essere stato allontanato bruscamente proprio da Ben Sulayem nel novembre 2024. Un episodio, questo, che la dice lunga.

La sua estromissione fu parte di una serie preoccupante di licenziamenti eccellenti all'interno della FIA. Negli ultimi 18 mesi, la Federazione ha visto un vero e proprio esodo di figure chiave, come l'ex direttore di gara F1 Niels Wittich, in un clima che, a detta di molti, era più di tensione che di costruttivo dialogo. Insomma, il mandato dell'attuale presidenza non è stato certo all'insegna della serenità, anzi.

Non a caso, la rinuncia di Carlos Sainz Sr. alla corsa per la presidenza aveva lasciato un vuoto importante, quasi un senso di rassegnazione. L'ingresso in scena di Mayer restituisce almeno un barlume di prospettiva: quella di un’alternativa concreta, guidata da chi conosce fin troppo bene i problemi interni alla federazione. Secondo fonti vicine, Mayer avrebbe già raccolto il supporto necessario per presentare la propria candidatura ufficiale, un primo, fondamentale passo.

La federazione ha bisogno disperatamente di cambiare passo, troppo lenta per la Formula 1 moderna: negli ultimi anni è sembrata più intenta a ribadire la propria autorità con decisioni spesso discutibili, piuttosto che a fare "la cosa giusta" per lo sport, come dimostrano diverse controversie regolamentari e gestionali. Un nuovo corso, più orientato al dialogo, alla competenza vera e alla trasparenza, sarebbe non solo auspicabile, ma assolutamente necessario per ridare credibilità alla FIA agli occhi dei team, dei piloti e, soprattutto, del pubblico, spesso confuso e deluso.

Il percorso, diciamocelo, non sarà affatto semplice: le regole prevedono che ogni candidato presenti un team completo di funzionari e che la sua candidatura sia approvata da un comitato che risponde, paradossalmente, proprio all’attuale presidente. Ma la presenza di Tim Mayer può finalmente aprire il dibattito su quale debba essere il ruolo moderno della FIA, in una Formula 1 che corre veloce e non può più permettersi un’organizzazione che arranca dietro. Speriamo non sia l'ennesima occasione persa.

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Foto copertina x.com