A due settimane di distanza dall'E-Prix di Giacarta, disputato per l'appunto nella capitale dell'Indonesia, è cambiata la classifica finale, per via di un dietrofront della FIA.
A seguito di un ricorso, i commissari hanno deciso di rimuovere una penalità di 5 secondi assegnata a Sébastien Buemi, pilota cresciuto nel programma Junior della Red Bull.
Inizialmente, lo svizzero era stato ritenuto il principale responsabile di un contatto con la Mahindra di Edoardo Mortara. Tale decisione lo aveva relegato all'ottava posizione, costandogli il podio ottenuto in pista a favore di Nico Müller del team Andretti.
Eppure, dopo aver rivisto l'episodio attraverso il "nuovo elemento" presentato dall'Envision Racing (squadra di Buemi), ovvero la videocamera che inquadra dall'alto la monoposto, la Federazione Internazionale ha revocato la sanzione e cambiato il risultato dell'E-Prix, restituendo al classe 1988 il suo terzo posto originario.
La domanda, ora, sorge spontanea: quanto avremmo sentito parlare della stessa identica decisione se fosse avvenuta in Formula 1?
Effettivamente, di precedenti simili ce ne sono anche nella classe regina. Basti pensare al successo di Fisichella in Brasile nel 2003, ottenuto nel corso della settimana seguente alla gara. In quel caso, però, si trattava di un errore nel sistema di chilometraggio, non di un appello andato a buon fine.
Insomma, anche nelle altre categorie del motorsport, la FIA non perde occasione per mostrare la sua inefficienza ed inadeguatezza, sia dal punto di vista della coerenza dei verdetti che delle tempistiche...
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