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17/07/2025 23:15:00

Dieci anni senza Jules Bianchi, il commovente ricordo di Charles Leclerc


News di Daniele Muscarella

Sono passati dieci anni dalla morte di Jules Bianchi, uno dei talenti più scintillanti della sua generazione, morto per le conseguenze di un incidente tanto tragico quanto assurdo. 

A rendergli un commovente omaggio oggi è Charles Leclerc, non solo un amico d’infanzia ma un vero e proprio fratellino spirituale, che sulle pagine di formula1.com ricorda Jules con parole profonde e cariche di emozione.

“I primi ricordi che ho di Jules non sono legati al pilota, ma alla persona. L’ho vissuto molto di più come essere umano che come pilota”.

Il legame tra i due nasce da bambini, cementato dalla vicinanza delle famiglie e dal rapporto tra Jules e il fratello maggiore di Leclerc. La differenza d’età, inizialmente evidente, si riduce col tempo, limata dal comune interesse per i motori ed altre passioni.

Leclerc ha condiviso episodi teneri e divertenti della loro infanzia: “Il primo film horror che ho visto è stato con Jules. Fingevo di dormire, ma lui voleva guardarlo con mio fratello!”.

Jules, grande in pista e fuori

Bianchi era un esempio di gentilezza, impegno e dedizione. Nei ricordi di Charles riaffiorano le giornate passate insieme sulla pista di kart, gestita dal padre di Jules: “Ci faceva correre anche se forse non avremmo dovuto. Aspettavamo che chiudesse al pubblico e poi ci scatenavamo per ore. Jules era la persona più competitiva che abbia mai incontrato, e credo che quella competitività me l’abbia trasmessa lui”.

Leclerc ricorda con ammirazione anche l’ossessione di Jules per il miglioramento: “Giocavamo a squash. Dopo qualche mese aveva organizzato un torneo con uno dei primi 20 al mondo… ed era diventato davvero forte. Si allenava ogni giorno”.

Ma, ancora una volta, non era il talento o la competitività a stupire Charles, quanto il lato umano: “Ci sono persone che capisci quanto siano buone guardandole negli occhi, nel sorriso. Jules era così. Spero che venga ricordato come un pilota estremamente talentuoso che purtroppo non ha mai avuto l’opportunità di dimostrarlo fino in fondo”.

Bianchi era entrato nella Ferrari Driver Academy e aveva corso con la Marussia nel 2013 e 2014, conquistando i primi punti proprio a Monaco. Il suo potenziale era noto a tutti nel paddock, tanto che per molti rappresentava il futuro della Ferrari. Ma il 5 ottobre 2014, sotto la pioggia del GP del Giappone, per una serie di sfortunate situazioni, Jules ebbe un incidente terribile. Morì il 17 luglio 2015, dopo nove mesi di coma. Aveva solo 25 anni.

Anche grazie a Jules...

“Motorsport is dangerous” recitano i cartelli ai bordi delle piste, nei nostri pass per la pitlane e in tutti i biglietti della Formula 1. E lo è davvero. Ma tragedie come quelle di Jules, come quella di Ayrton Senna, hanno spinto il motorsport a evolvere. Oggi vediamo uno sport più sicuro anche grazie a loro, vediamo piloti uscire praticamente illesi da incidenti terribili, ed a volte scordiamo che questi ragazzi danzano tra velocità e pericolo.

Nel cuore di Charles Leclerc, e in quello di tanti appassionati, #JB17 resterà per sempre un simbolo. Di talento, di lealtà, di amicizia. E di ciò che la Formula 1 può dare, ma anche togliere.

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Foto copertina x.com

Foto interna x.com