La Formula 1 è uno dei pochi sport al mondo in grado di riunire, ogni fine settimana, centinaia di migliaia di persone provenienti da ogni angolo del pianeta. Un vero e proprio "Circus dorato", riservato a pochi eletti. Fin da piccoli è il sogno di molti quello di poter guidare una delle venti monoposto più veloci al mondo, ma per arrivare a certi livelli la competitività è altissima e i costi sono a dir poco sproporzionati.
Se da sempre è risaputo che questo sia uno sport per ricchi, negli ultimi tempi anche solo assistere a un Gran Premio dal vivo sta diventando un lusso per pochi. Nonostante il tutto esaurito registrato a Spa-Francorchamps lo scorso fine settimana, con la conseguente apertura delle vendite per i biglietti del 2026, i costi affrontati in quella che è considerata l’università del motorsport sono spesso apparsi eccessivi.
Escludendo il prezzo del biglietto, indispensabile per accedere all’impianto sportivo durante i tre giorni di gara, e che comunque permette di seguire anche le categorie propedeutiche e di contorno, bisogna considerare le spese per il cibo e per l’acquisto di eventuali articoli di merchandising, già al centro delle critiche mosse da Franco Colapinto la scorsa stagione.
Va tenuto presente che il Belgio, e in particolare l’area di Bruxelles (distante circa due ore d’auto da Spa-Francorchamps), è già di per sé una zona costosa. Ma con l’arrivo della Formula 1 i prezzi tendono a lievitare ulteriormente. Pagare 3€ per una semplice bottiglietta d’acqua sembra però oggettivamente eccessivo. Proseguendo il nostro tour tra gli stand gastronomici ne troviamo uno che ci propone pizza diavola a 18,60€ o, se facciamo semplicemente qualche metro, leggiamo sul menù che a 16,50€ possiamo acquistare un hamburger.
Se invece poi vogliamo fare colazione o merenda con un classico waffle belga, dovremo essere pronti a spendere altri 6,30€. Facendo un rapido calcolo, in tre giorni, una coppia può arrivare tranquillamente a spendere oltre 150/200€ solo per il cibo. Consideriamo poi che in ogni angolo dell'autodromo erano presenti degli stand che vendevano boccali di birra a 8€ l'uno, tant'è che in fan zone era presente anche un minigioco per testare il proprio livello di sobrietà.
Per quanto riguarda il merchandising, i prezzi presenti all’interno dell’autodromo sono quelli ufficiali, uguali a quelli disponibili online sul sito della Formula 1 o sui portali delle singole scuderie.
Con questo articolo non vogliamo criticare l’evento di Spa-Francorchamps che, dal punto di vista organizzativo, pur con qualche difficoltà, in particolare legata ai parcheggi, agli spostamenti e alla gestione del venerdì pomeriggio (complicato dal rinvio della sessione di Formula 3 per via della nebbia), è stato complessivamente ben gestito, soprattutto considerando la grande affluenza di pubblico durante tutto il weekend. Vogliamo invece accendere i riflettori su un tema spesso trascurato: l’aumento sempre più marcato dei prezzi. Sperando che questa tendenza, ormai quasi una moda, possa arrestarsi nei prossimi anni, noi non vediamo l’ora di tornare in autodromo a tifare per i nostri venti piloti preferiti.
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