La stagione "europea" della Formula 1, per Kimi Antonelli, è stata fino ad ora un vero incubo, contrariamente ad una prima parte molto promettente. Dopo l’exploit canadese, con il primo podio in carriera, il giovane italiano è sprofondato in una serie di prestazioni negative: sei gare europee, nessun punto. Ma a pesare non sono solo i numeri, bensì la sensazione di una fiducia improvvisamente svanita.
Il motivo? Sicuramente più di uno, ad iniziare da un aggiornamento tecnico che non ha funzionato. La Mercedes dopo Miami veva introdotto una nuova sospensione posteriore, pensata per dare maggiore reattività al retrotreno. Il risultato, però, è stato controverso: nonostante la vittoria di Russell in Canada, e il terzo posto di Antonelli, nei successivi circuiti più tecnici ha portato ad una vettura più instabile, nervosa, imprevedibile. E un rookie come Antonelli ne ha pagato il prezzo, perdendo il feeling con la W16 e con sé stesso.
Proprio per questo, il team ha deciso di tornare indietro. A Budapest è tornata in pista la vecchia versione della sospensione, più prevedibile, meno estrema. Una scelta che non riguarda solo la prestazione pura, ma il recupero psicologico di un pilota che resta centrale nel progetto Mercedes. Kimi nelle ultime interviste era apparso più che affranto, un disagio visibile anche nel linguaggio del corpo, testa bassa, occhi lucidi. Ieri invece, nel ring delle interviste, abbiamo visto un Kimi diverso:
"Non sono mai stato preoccupato, a essere sincero. Conosco la situazione, so cosa vuole il team, soprattutto guardando al futuro", ha dichiarato Kimi. "Anche Toto [Wolff] è stato chiaro di recente, ed è stato bello sentirlo. Io e George stiamo lavorando bene insieme, come squadra, per cercare prestazione. E l’atmosfera nel team è ottima, si sente quanto tutti stiano già spingendo per il prossimo anno."
Oltre agli interventi tecnici è molto probabile che a rassicurare Kimi sia un futuro più certo: Max Verstappen ha scelto di restare in Red Bull almeno fino a tutto il 2026. Un dettaglio che cambia completamente la prospettiva in casa Mercedes. Senza l’assalto al quattro volte campione del mondo, le pedine restano al loro posto. Russell andrà al rinnovo, con uno stipendio da top driver (30 milioni di sterline annue), e Antonelli potrà vivere la prossima stagione con una pressione diversa.
"Credo che il team sappia cosa è meglio per noi, soprattutto pensando all’anno prossimo", ha aggiunto Kimi. Parole semplici, ma cariche di significato in un momento in cui ogni gesto, ogni dichiarazione, pesa doppio.
La W16 ha tradito le aspettative, e a farne le spese è stato soprattutto Antonelli. Ma ora che la linea tecnica è tornata più conservativa e il fronte contrattuale sembra risolto, il giovane talento italiano può davvero cominciare a ricostruire. Senza più lo spettro di Verstappen nel box accanto. E con la consapevolezza che anche dai momenti bui si può uscire migliori.
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