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02/08/2025 20:15:00

El Tiburon de Oviedo


Commento di Martina Luraghi

Non ce ne vorrà Pedro Acosta, astro nascente della MotoGP, se per qualche istante ci permettiamo di "rubare" il soprannome che lo accompagna sin dai tempi delle minimoto per affiancarlo a quello di un suo connazionale, vale a dire Fernando Alonso. Il neo 44enne spagnolo, proprio come un vero tiburón (squalo, ndr), appena ha sentito l'odore del sangue si è fiondato sulla preda e ha centrato un risultato forse inaspettato, ma non troppo.

Sì, perchè la sua Aston Martin sin dal primo giro in FP1 ha dato la sensazione di poter fare qualcosa di speciale nel corso di questo fine settimana all'Hungaroring. Il feeling positivo del venerdì si è infatti confermato in qualifica, con entrambi i piloti che non hanno solo conquistato il Q3, ma sono poi riusciti a monopolizzare l'intera terza fila.

Da ultima forza in Belgio a sorpresa in Ungheria

In soli sette giorni per il team di Silverstone è cambiato tutto, con la AMR25 che da dispersa in quel di Spa-Francorchamps ha ritrovato nuova linfa sul tracciato di Budapest, facendo capire di poter puntare alla top 10 almeno con una delle due monoposto. Un ruolo fondamentale lo hanno giocato anche gli aggiornamenti che questa volta hanno saputo fare la differenza, grazie anche alla messa a punto degli uomini in verde che - dopo il passaggio a vuoto di settimana scorsa - sono finalmente riusciti a trovare la quadra.

Non si tratta quindi di un risultato sporadico, anzi: il secondo crono registrato da Alonso in Q1 (a soli 70 millesimi dalla McLaren di Piastri) dimostra quanto questa performance sia stata costruita passo dopo passo. Al resto poi ci hanno pensato i piloti: sesto Stroll e soprattutto quinto lo spagnolo, il quale si è dimostrato più forte anche del problema alla schiena che nella giornata di ieri gli aveva impedito di prendere parte alla prima sessione di prove libere.

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