L'ultimo sabato prima della pausa estiva lascia in eredità una pole position straordinaria di Charles Leclerc (1:15.372) che con la sua SF-25 ha battuto entrambe le McLaren: 26 i millesimi su Oscar Piastri, 41 quelli su Lando Norris. La squadra color papaya fallisce quindi il tentativo di monopolizzare un'altra volta la prima fila e ora dovrà inventarsi qualcosa di diverso in gara per sopravanzare la Ferrari numero 16, visto e considerato che l'Hungaroring non è esattamente Spa per quanto riguarda le possibilità di sorpasso.
L'ottimo lavoro svolto da Leclerc è evidente, dal momento che tra i dieci rimasti in Q3 il pilota della Rossa è stato l'unico che è riuscito a leggere, gestire ed interpretare al meglio le condizioni della pista in maniera eccelsa; ciò ha permesso al nativo di Monte-Carlo di mettere a segno il miglior crono che gli varrà la 27esima partenza dal palo in carriera.
Ecco, soffermiamoci qui: l'evoluzione del tracciato che dall'inizio della qualifica ha perso circa una decina di gradi, peggiorando quel tanto che è bastato a plafonare la prestazione delle vetture color papaya. Possibile che l'asfalto si sia posizionato in una "finestra" in grado di annullare completamente la bontà della MCL39 e - al contrario - perfetta per la monoposto di Maranello?
Norris e Piastri hanno minimizzato parlando del vento, ma non è da escludere l'ipotesi che conduce alla preparazione degli pneumatici durante l'out lap, molto probabilmente gestito come in precedenza nonostante il crollo delle temperature. Ad ogni modo, in casa McLaren andranno analizzati i dati e individuate le cause per porre subito rimedio a quello che è parso il primo vero punto debole della vettura padrona del Mondiale 2025.
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