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09/08/2025 07:30:00

Ferrari, l'ex avverte: «Maranello? Difficile, la politica può superare il lavoro»


News di Alessio Ciancola

Con il deludente GP d'Ungheria, a causa del crollo prestazionale vissuto nella fase finale di gara da Charles Leclerc, ancora non del tutto chiarito e che è costato al Cavallino e al monegasco una vittoria ampiamente alla portata, la Ferrari ha concluso la prima parte della deludente stagione 2025 con zero successi e pochi podii all'attivo. E con tanti dubbi relativi all'avvenire, specie considerando come la gara di Budapest abbia aperto interrogativi sulla bontà delle novità introdotte che, al contrario, avrebbero dovuto dare alla Rossa proprio alcune certezze.

In tutto questo "mare mosso", l'unica certezza che la Scuderia avrà durante la sosta estiva è quella della conferma del team principal Fred Vasseur (il cui contratto è stato rinnovato per più anni, come recitava il comunicato).

 

Mossa corretta, parola dell'ex

Una mossa che, di fatto, ha messo fine alle varie voci sul futuro del manager francese che si erano susseguite negli scorsi mesi e garantito al team italiano la necessaria stabilità di cui per molti anni non ha beneficiato: fattore utile a gettare delle solide basi per l'avvenire, specie alla vigilia del grande cambiamento regolamentare che la F1 vivrà a partire dal 2026.

E a favore della mossa della dirigente della Ferrari si è espresso Gino Rosato, per anni segretario generale del team di Maranello (con una parentesi in Lotus), nonché colonna portante del team per svariato tempo. Ospite del programma ‘Pitstop‘, l'italocanadese ha sostenuto che non confermare Vasseur sarebbe stato il più grande errore che Maranello avrebbe potuto commettere.

“In 14 anni ci sono stati 5 team principal, la media è meno di tre anni a testa. Mandare via Vasseur avrebbe significato buttare via 2-3 stagione e ripartire da zero. Arrivabene è andato vicino a vincere ed è stato mandato via, Binotto molto vicino ed è stato mandato via. Domenicali? Quale idiota può aver pensato di mandare via Domenicali nel 2014 perché le cose non andavano? Vasseur è secondo in campionato e non è così lontano”.

 

Tanta politica

Il "fixer", l'uomo che ha sempre lavorato dietro le quinte anche per risolvere situazioni spinone, come lui stesso si è definito, ha poi aggiunto che lavorare a Maranello non è affatto facile perché, al contrario di quanto accade in tutti gli altri team inglesi, la ‘politica’ all’interno della Ferrari e del Reparto Corse, spesso gioca un ruolo doninante rispetto al lavoro di tutti i componenti della squadra per far progredire il team.

“Maranello non è un posto semplice in cui lavorare. Ho lavorato in Lotus, un team inglese, e la divisione tra lavoro e politica è 70% a 30%. In Ferrari, invece, alle volte capita che la ‘politica’ arrivi al 60% e il lavoro al 40%".

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Foto copertina x.com