Charles Leclerc continua a stupire: i suoi risultati ottenuti in questa prima parte di stagione - nonostante una vettura complessa e poco performante - permettono a lui e la Ferrari di restare a testa alta e continuare a lottare. Il monegasco riesce a fare la differenza rispetto a Lewis Hamilton che, alla sua prima stagione in Rosso, sta incontrando non poche difficoltà. Battere un sette volte campione del mondo non è certo impresa da poco, e considerando che per Leclerc è già la seconda volta, merita un'analisi più approfondita.
Charles Leclerc debutta in Ferrari nel 2019, prendendo il posto di Kimi Raikkonen e affiancando Sebastian Vettel, pilota di punta del Cavallino. Il tedesco arriva da una stagione assai drammatica, con un mondiale sfumato a causa di alcuni errori (poi diventati fatali) e diversi episodi sfortunati. A ciò si aggiunge la perdita di Sergio Marchionne, che lo ha segnato profondamente.
Quel campionato doveva essere l'annata della rinascita, ma si è rivelata tutt'altro: l'arrivo di Leclerc e la sua velocità immediata sorprendono Vettel, che si aspettava di dover fare da guida al giovane monegasco almeno per la prima parte del campionato. Invece, Charles si integra rapidamente nell'ambiente Ferrari.
Se in Australia Vettel riesce a chiudere davanti a Leclerc (4° e 5° al traguardo), il GP Bahrain racconta un'altra storia: il monegasco è a un passo dalla vittoria, ma un problema al motore nelle fasi finali rovina ogni speranza. Finisce terzo, con Vettel quinto, staccato di oltre 30 secondi.
Nel corso della stagione i due si manterranno molto vicini, con Leclerc che riesce a conquistare due vittorie consecutive in Belgio e a Monza, riportando la Ferrari alla vittoria dopo 9 anni sul circuito di casa. Al contrario, Vettel otterrà solo un successo a Singapore e una serie di podi. La classifica finale premia Leclerc, che chiude con 264 punti, ventiquattro in più del tedesco che si ferma a 240.
La pandemia blocca tutto il mondo, Formula 1 compresa. I motori si spengono fino a luglio, quando col GP d'Austria prende il via un "campionato dimezzato". Si disputano solo 16 gare, in un contesto in cui la Ferrari appare in grande difficoltà. Nonostante tutto, Leclerc riesce ancora una volta a stare davanti a Vettel, che proprio in quella stagione, lascerà la Ferrari.
Si chiude così il matrimonio tra il tedesco e il Cavallino Rampante: un'unione che ha regalato tante emozioni, ma che non è riuscita a realizzare l'obiettivo più grande, il titolo irridato. Il GP Germania 2018 ha cambiato le sorti di Vettel alla Ferrari, ma sono molti a credere come anche l'arrivo di Leclerc abbia influito sulla scelta del tedesco, messo in ombra dal giovane talento in troppe circostanze.
Passano gli anni e Leclerc lima sempre più gli errori, affermandosi come l'uomo di punta del team. Nonostante gli zero titoli irridati in tasca, regala prestazioni brillanti e successi da batticuore. Arriviamo così alla stagione attuale, dove Leclerc si ritrova a dire addio a Sainz e dare il benvenuto a Sir Lewis Hamilton come nuovo compagno di squadra.
L'arrivo di Hamilton genera grande attesa: tifosi, addetti ai media, persino le squadre avversarie non vedono l'ora di vederlo al volante della Ferrari. Tante le emozioni già dai primi giri effettuati a Fiorano, così come nella doppia presentazione della SF-25 a Londra e a Milano. Le aspettative sono altissime. Tutti si chiedono: Leclerc riuscirà a tenergli testa? O sarà da subito una sfida infuocata tra i due?
I sogni Mondiali però svaniscono in fretta, complice una vettura incostante e nettamente meno competitiva rispetto alla McLaren, che viaggia solitaria verso la conquista di entrambi i titoli. A complicare la faccenda ci pensa anche il rendimento di Hamilton che, inaspettatamente, fa grossa fatica ad ambientarsi nell'ambiente Ferrari. I più esperti lo avevano previsto: adattarsi richiede tempo - ma l'adattamento si rivela più lungo del previsto.
Dopo quattordici tappe, il bilancio parla da sé: Hamilton finisce 11 volte alle spalle di Leclerc, con zero podi ottenuti (eccetto la vittoria nella Sprint Race in Cina e il podio a Miami, sempre nella Sprint). Il monegasco, al contrario, ne ha ottenuti 5.
"Forse sarebbe il caso di cambiare pilota" Sono queste le parole che Hamilton pronuncia al termine delle qualifiche del GP Ungheria, dove Leclerc conquista la pole position. Parole forti, che rivelano tutta la frustrazione e la tensione che il campione sta affrontando.
Leclerc rientra tra le sue preoccupazioni. Il monegasco - nonostante le delusioni per una macchina poco competitiva - continua a mostrare solidità, talento e leadership. È lui l'uomo squadra, senza alcun dubbio. Anni diversi, piloti diversi, ma lo stesso copione. E a questo punto, la domanda sorge spontanea:
Cosa lo rende imbattibile?
Per molti la sua supremazia in Rosso è frutto della lunga permanenza nel team, mentre per altri è solo questione di talento puro. Con il tempo, Leclerc ha affinato la sua guida, imparando a gestire meglio le gomme e cogliere ogni opportunità in pista. È tra i migliori nel giro secco e, quando la vettura lo consente, si rivela un avversario ostico nelle lotte corpo a corpo.
Ma ciò che davvero lo distingue dai suoi compagni di squadra è la straordinaria capacità di adattarsi ai continui cambiamenti tecnici della monoposto. Più volte è stato costretto a rivedere il proprio stile di guida: un percorso tutt'altro che semplice, ma che ha sempre affrontato con velocità e precisione, portandolo a risultati concreti (e costanti) in tempi brevi. È proprio questa reattività a renderlo uno dei piloti più completi e temuti in griglia.
Con la pausa estiva che va verso la sua conclusione, non ci resta che vedere che seconda parte di stagione sarà per il Duo Ferrari e se Lewis Hamilton riuscirà a stare più vicino a Charles Leclerc.
Si ringrazia Marco Sassara per il suo valido - e sempre gradito - contributo.
Foto interna www.ferrari.com
Foto copertina www.ferrari.com
Foto interna www.ferrari.com
Leggi anche: Sainz difende Norris: «È uno dei più veri in griglia»
Leggi anche: F1 2026, Vowles avverte: «Il mercato piloti esploderà»
Leggi anche: Ferrari, decisione controtendenza per (provare a) rompere con il passato
Foto interna www.ferrari.com