Intervistato da Autosport, Oscar Piastri ha fatto il punto su una stagione che, fin qui, lo ha visto protagonista assoluto. Con sei vittorie e quattro pole position, il pilota australiano della McLaren ha confermato la sua crescita costante dal debutto in Formula 1 nel 2023, mostrando un bagaglio tecnico e mentale sempre più solido.
Nelle prime due stagioni in McLaren, Oscar ha pagato in modo marcato la differenza di esperienza rispetto al compagno Norris, accusando un distacco importante nelle classifiche piloti 2023 e 2024.
Ma il 2025, racconta Piastri, è stato un anno di svolta: «È raro avere l’opportunità di lottare per le vittorie praticamente ogni weekend. Nei miei primi due anni stavo ancora sviluppando i miei punti di forza, quest’anno invece sono riuscito a farli emergere con più costanza. È una grande soddisfazione». Un’evoluzione che si è riflessa in prestazioni sempre più complete, come a Bahrain e Barcellona, dove il pacchetto velocità-gestione gara è stato perfetto.
Uno degli aspetti su cui ha lavorato di più è la gestione delle gomme, migliorata sensibilmente dal 2023, insieme alla capacità di massimizzare il potenziale già in qualifica: «L’anno scorso rendevo più difficili alcune gare per colpa delle qualifiche. Ho lavorato per capire come migliorare e i progressi si sono visti anche in gara». Il segreto, spiega, è stato un approccio scientifico basato sull’analisi dati, sulla correzione degli stili di guida in curve e circuiti specifici e su un rafforzamento mentale e fisico per affrontare i margini sottilissimi che separano un successo da una delusione.
Determinante, fondamentale, anche il rapporto con il suo ingegnere di pista, Tom Stallard, ormai al massimo della sintonia. La connessione tra pilota e race engineer è spesso uno degli ingredienti più decisivi per costruire vittorie e campionati: basti pensare al legame quasi simbiotico tra Lewis Hamilton e Peter Bonnington, capace di trasformare ogni informazione in un vantaggio in pista, o alla complicità tecnica tra Max Verstappen e Gianpiero Lambiase, dove ogni messaggio radio è parte di una strategia collaudata. In McLaren, Piastri e Stallard hanno costruito un’intesa di questo tipo, basata su fiducia, chiarezza e capacità di adattarsi l’uno all’altro. Un contrasto evidente con quanto spesso accade in Ferrari, dove la rotazione frequente degli ingegneri e le difficoltà comunicative hanno reso complicato sviluppare rapporti solidi e duraturi, con inevitabili ricadute sulle prestazioni.
Oscar ha così spiegato il passo avanti compiuto grazie a Tom: «All’inizio venivo da categorie monomarca dove non potevi cambiare molto. In F1 invece puoi adattare la vettura alle tue esigenze. Ho impiegato un po’ a capire esattamente cosa volevo, ma ora Tom sa leggere le mie necessità e colmare i vuoti se ho dubbi»
Il lavoro metodico, la cura dei dettagli e la continuità di rendimento hanno trasformato Piastri nell'attuale favorito contendente al titolo, ma anche in un esempio di come la maturità sportiva si costruisca passo dopo passo. La McLaren, dal canto suo, beneficia di un pilota capace di interpretare la monoposto senza stravolgimenti e di adattarsi velocemente alle caratteristiche dei vari circuiti.
Se il 2023 era stato un anno di apprendimento e il 2024 di affinamento, il 2025 si sta rivelando l’anno in cui Oscar Piastri ha trovato la sua vera dimensione in Formula 1. E con ancora 10 gare da disputare, la sensazione è che il meglio debba ancora arrivare.
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