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24/08/2025 18:30:00

Le F1 2026 saranno lente in curva ma razzi in rettilineo: fino a 400 km/h


News di Daniele Muscarella

Nel 2026 la Formula 1 vivrà una rivoluzione senza precedenti, un vero e proprio salto nel buio, considerando le tante contrastanti informazioni che emergono dalle dichiarazioni dei diretti protagonisti.

Pochi giorni fa è stata diffusa la stima per cui le nuove monoposto con fondo piatto potrebbero essere più lente di 1,5 secondi al giro rispetto alle attuali.

Sappiamo che i motori cambieranno moltissimo, così come la gestione della potenza per via della preponderante parte elettrica.

Sappiamo molto meno sugli effetti dell'aerodinamica attiva, che prevede ali anteriori e posteriori aprirsi automaticamente sui rettilinei per chiudersi in decelerazione, sistema che potrebbe portare al traguardo record dell’abbattimento della soglia dei 400 km/h.

È questo lo scenario che emerge dalle prime simulazioni e dalle dichiarazioni di team principal, tecnici e piloti che hanno avuto un assaggio delle nuove monoposto, radicalmente diverse da quelle che conosciamo oggi.


Le monoposto 2026

Le vetture saranno più corte, strette e leggere, con un’aerodinamica semplificata: via il beam wing, ridimensionati i canali Venturi e una gestione dell’aria più simile ai bargeboard dell’era pre-ground effect. Il risultato sarà meno carico aerodinamico in curva, ma un incremento notevole della velocità di punta, grazie anche a un powertrain che unisce motori termici da circa 575 cavalli a un sistema ibrido capace di sprigionare fino a 475 cavalli elettrici. In totale, quasi 1050 cavalli complessivi.

A fare la differenza, a quanto sembra, sarà l’aerodinamica attiva. “Quando la potenza sarà tutta disponibile, andremo a sfiorare i 400 km/h”, ha promesso Toto Wolff. A confermarlo le sensazioni di Felipe Drugovich, collaudatore Aston Martin: “In uscita di curva l’auto spinge come una pazza, sembra di essere su un razzo”.

Non tutti, però, sono entusiasti. Charles Leclerc ha espresso dubbi: “Così non è divertente, non riesco a immaginare come si possa correre”. Più cauto Max Verstappen: “È insolito, ma siamo solo agli inizi dello sviluppo”. Dall’altra parte Stefano Domenicali invita a non giudicare in anticipo: “Sarà un’esperienza diversa, ma non per forza peggiore. Ci abitueremo presto”.

Le nuove motorizzazioni porteranno anche a un maggior coinvolgimento dei piloti nella gestione dell’energia. Alexander Albon lo vede come un passo avanti: “Dal 2026 saremo più protagonisti: capire quando usare la potenza e come ricaricare al meglio la batteria farà la differenza”. James Vowles, team principal Williams, rafforza il concetto: “Non ascoltate chi ha fatto solo una prova al simulatore, ma chi ci lavora da settimane: il potenziale c’è, e cambierà il modo di correre”.

Certo, la FIA sta ancora affinando il regolamento per bilanciare sicurezza, spettacolo e sviluppo tecnico. Ma il dato è chiaro: meno aderenza in curva, più velocità in rettilineo. E con le nuove Pirelli che restituiscono più sensibilità ai piloti, il fattore umano tornerà al centro. In altre parole, ci aspettano gare dove la bravura nel gestire i mezzi potrà fare la differenza tanto quanto la bontà tecnica delle monoposto.

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