Yuki Tsunoda sta vivendo un momento decisivo per la sua carriera in F1. Dopo la promozione dalla Racing Bulls alla Red Bull, il giapponese è migliorato in qualifica, ma in gara fatica ancora. Il mancato arrivo in zona punti mette a rischio il suo posto per il 2026. Con la scelta del secondo pilota ormai vicina, Tsunoda deve dimostrare di saper unire qualifica e gara in un weekend completo. Un errore potrebbe costargli il futuro in F1, con Hadjar pronto a subentrare in Red Bull e Lindblad destinato alla Racing Bulls.
Le difficoltà di Tsunoda al fianco di Verstappen non coincidono con quelle vissute da altri compagni di squadra.
Sergio Perez, ad esempio, ha spesso compromesso il fine settimana con qualifiche negative, ma la domenica ha rimediato grazie a un ritmo di gara competitivo. Lawson, al contrario, ha perso il posto in Red Bull dopo appena due gare: troppo lento in qualifica in Australia e relegato in fondo alla griglia a Shanghai.
Per la Red Bull, quel distacco da Verstappen era inaccettabile.
Tsunoda ha vissuto difficoltà simili in avvio, ma in parte nascoste dall’upgrade ricevuto dopo l’incidente in Q1 a Imola. Con le stesse componenti di Verstappen, dal Belgio in avanti, la situazione è cambiata. Laurent Mekies ha spiegato di non essere preoccupato dal ritmo sul giro secco del giapponese.
Il problema resta la continuità. Tsunoda fatica a completare un weekend pulito e, soprattutto, a portare a casa punti.
"Guardo alle qualifiche e lo considero comunque un buon weekend, era a due decimi da Max in Q1, e Max non era esattamente lento in questo fine settimana... Per quanto riguarda il passo a breve termine, credo che Yuki abbia fatto un ottimo lavoro. Per quanto riguarda il passo gara, è frustrante non avere dati di gara puliti".
Il vero limite è la valutazione del passo gara. All’Hungaroring, a Zandvoort e anche a Monza, Tsunoda è rimasto bloccato in treni di DRS, senza mai girare in aria pulita.
Alla domanda sul futuro, Mekies ha risposto:
"Sono tentato di dire 'giri puliti', perché oggi non ce ne sono stati... È corretto dire che probabilmente abbiamo più lavoro da fare sul passo gara che su quello di qualifica con Yuki. Ma anche per questo ci stiamo dando un po' più di tempo per decidere cosa fare".
Tsunoda è consapevole della pressione. Red Bull deve decidere sul 2026 entro la fine della stagione. Intanto Hadjar, partito dalla pitlane e arrivato decimo a Monza, ha fornito dati incoraggianti. Una prestazione che aumenta il peso del confronto diretto.
Tsunoda ha commentato così lo scontro con Lawson:
"Guadagnavo un secondo al giro. Lui è partito ultimo e non era nemmeno in lotta per i punti... Io stavo combattendo per i punti. E lui no. Non so cosa dire".
Il giapponese riconosce che i risultati attuali non bastano, ma si aggrappa ai progressi in qualifica come prova del suo potenziale.
"È una situazione difficile, ma allo stesso tempo il mio giro in qualifica sta migliorando sempre di più... Nei long run c'è spazio per lavorare ancora un po'. Devo solo continuare a lottare, ad alzarmi e a credere in me stesso".
Tsunoda deve finalmente offrire un weekend completo, senza errori. Laurent Mekies, oggi CEO della Red Bull, ha ancora margine per influenzare la scelta sul 2026, ma la finestra si sta chiudendo.
Il pilota ha concluso:
"Se è abbastanza o non lo è, dipende da loro. Io mi limito a spremere le prestazioni dal pacchetto che ho a disposizione. Sto sfruttando ogni singolo spazio per dimostrare che posso crescere gara dopo gara. Ma allo stesso tempo abbiamo bisogno di punti. È questo l'obiettivo su cui sto lavorando".
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