Il Circuito di Baku, nonostante sia un tracciato cittadino, si affronta con una configurazione da medio-basso carico aerodinamico. Poche tappe in calendario permettono di scendere in pista con delle soluzioni tecniche così scariche ed efficienti, alla ricerca della massima riduzione del drag. Solo altri due layout presenti in stagione si avvicinano ai valori che possiamo ammirare durante questo weekend: il Canada, circuito da medio/basso carico, e Monza, dove se si potesse correre anche senza ali, siamo sicuri che qualcuno ci proverebbe. Prima di osservare da vicino i dati uscenti dalle qualifiche azere, andiamo a fare un rapido recap.
Pista da medio/basso carico e con caratteristiche prettamente stop and go, il circuito Gilles Villeneuve è uno di quelli che stressano particolarmente gli organi che costituiscono la power unit, e dunque per certi versi molto simile a Monza. Per questa ragione, alcuni team avevano deciso di aiutare i loro piloti introducendo un'unità fresca per cercare di guadagnare qualche posizione in griglia e successivamente avere anche delle performance migliori in gara.
Della sostituzione dell'unità di potenza usufruiscono Russell (Mercedes), Antonelli (Mercedes), Alonso (Aston Martin), Lawson (Racing Bulls), Leclerc (Ferrari) e Hamilton (Ferrari). George e Kimi sono bravissimi a massimizzare il potenziale della nuova PU (i piloti hanno usufruito anche di un aggiornamento riguardante il fondo). Il britannico conquista la pole position staccando la Red Bull di Verstappen di quasi due decimi e mettendo tra sé e la Ferrari oltre sei decimi di secondo (queste due squadre senza alcun upgrade).
Ottimo quarto tempo di Kimi alle spalle di Piastri. Ovviamente bisogna dire che la Mercedes e la Red Bull, a differenza della MCL39, hanno una vettura che si adatta meglio a questo tipo di piste, il che contribuisce fortemente a questo netto cambio di fronte con la W16 davanti a tutti, Red Bull e McLaren a seguire, ma comunque a circa due decimi di distanza. Ricordiamo che a Montréal il team di Woking aveva effettuato degli esperimenti relativi ad aggiornamenti poi confermati nei successivi GP.
A Monza molte squadre portano un pacchetto dedicato. Ferrari e McLaren hanno una nuova ala anteriore e posteriore, con la compagine di Woking che migliora l’efficienza della sospensione anteriore. La Red Bull porta un’ala anteriore rivista mentre al posteriore usa una vecchia soluzione (probabilmente quella vista in Canada) e introduce un nuovo fondo, mentre la Mercedes porta una nuova ala anteriore, effettua delle modifiche al fondo e rivede leggermente l’ala posteriore da medio/basso carico. Verstappen ha ottenuto ieri la pole position chiedendo al team di togliere del materiale dall’ala posteriore così da essere più scarico e veloce.
Quasi tutte le squadre hanno portato un pacchetto studiato appositamente. Le uniche che non lo hanno fatto sono l’Alpine (fanalino di coda) e la Sauber che però, contro ogni pronostico, riesce a raggiungere la Q3 con Bortoleto.
La sorpresa è che, nonostante siamo in Italia, sul circuito più veloce del calendario e sul quale bisogna essere perfetti sotto ogni punto di vista per sfidare gli altri concorrenti, abbiamo avuto una delle situazioni migliori dell’anno. Tutte le squadre sono riuscite ad esibirsi restando in un gap di 1,2 secondi netti (1’18’’792 Verstappen, 1’19’’992 Colapinto). Il tutto migliorerebbe ulteriormente se escludessimo l’Alpine e la VCARB dal conteggio. In questo caso avremmo otto team racchiusi in 736 millesimi.
La Red Bull avanti con uno strepitoso Max, seguita dalla McLaren, dalla Ferrari e dalla Mercedes. La casa di Stoccarda fa un enorme passo indietro rispetto al Canada. Non aver portato un’ala posteriore da bassissimo carico potrebbe aver giocato un ruolo molto importante in questo.
La classifica emersa dalle qualifiche del GP di Baku ci restituisce un quadro che non rispecchia affatto la reale situazione dei rapporti di forza tra le varie squadre. Solo la sessione di Q1 è durata circa 45 minuti a causa delle tantissime interruzioni, con la Q3 che è terminata due ore dopo l'inizio della prima sessione. I tempi stabiliti dai piloti in Q3 sono stati inoltre effettuati quasi in prossimità del tramonto e dopo che la pista fosse stata bagnata da una leggerissima pioggia.
Però, mettendo a confronto i migliori tempi ottenuti dai piloti durante le tre sessioni, possiamo comunque dire che Verstappen ha mostrato sempre più velocità rispetto alle McLaren. In Q1 era su livelli molto simili, ma poi è stato migliore già in Q2. Max era superiore. Probabilmente anche senza queste condizioni, l'olandese sarebbe riuscito nell'impresa in ogni caso. Dopodiché ci sarebbe stato un acceso duello tra Mercedes e Ferrari, in cui è difficile dire chi avrebbe prevalso. Purtroppo, la squadra di Maranello non era da pole. Le condizioni della pista le hanno giocato un tiro mancino, ma è inutile girarci attorno. Forse uno dei motivi che hanno portato Hamilton a essere tagliato fuori già in Q2 e che ha spinto Leclerc all'errore risiede proprio nel rendersi conto di non avere chance di competere ad alti livelli. Questa comunque è solo una supposizione.
La Williams e la Racing Bulls hanno saputo sfruttare alla perfezione le condizioni ambientali per prendersi una storica prima e seconda fila. Un risultato altrimenti impossibile da raggiungere. Tuttavia bisogna notare il grande balzo in avanti fatto su una pista da basso carico come quella di Baku. In circa tre decimi troviamo McLaren, Ferrari, Mercedes, Racing Bulls e Williams. Aston Martin più staccata, ma Alonso riesce comunque a conquistare l'11° posizione di partenza. Sottotono la Sauber (anche se Bortoleto partirà dalla P13), davanti a Haas e Alpine, solito fanalino di coda.
Foto: Red Bull Racing
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