La seconda sessione di prove libere fa ben sperare il popolo ferrarista in vista del weekend sul circuito di Baku. Ci sono tanti aspetti per cui la Ferrari dovrebbe sorridere, almeno un po’. Hamilton ha chiuso le FP2 in cima alla lista dei tempi seguito da Leclerc e davanti alle Mercedes staccate di mezzo secondo.
Inoltre, come vedremo poi dall’analisi del passo gara, Charles e Lewis svettano per velocità e costanza anche con tanto carico di carburante a bordo. Uno scenario idilliaco se non fosse per quei fastidiosissimi dubbi lasciati da McLaren, Mercedes e quasi confermati dalla Williams.
Attenendoci, in prima istanza, al nostro copione, andiamo a dare uno sguardo ai tempi effettuati dai piloti durante i long run. Con le libere 1 che hanno subito una riduzione a causa di una lunga bandiera rossa, resasi necessaria per sistemare i cordoli, i conducenti hanno preferito girare per lo più scarichi per prendere maggiore confidenza in vista della qualifica (molto importante nonostante il lungo rettilineo che chiude il terzo settore) e hanno dedicato solamente gli ultimi dieci minuti alla simulazione della gara. Norris il grande assente. Lando ha avuto un impatto contro il muro durante la sessione rovinando irreparabilmente la sospensione posteriore. Il britannico è riuscito a riportare la vettura ai box, ma i danni erano troppo importanti da permettere ai meccanici di riparare in tempo la vettura.
Con una temperatura asfalto di 32°C e cielo coperto, è stata la Ferrari a tenere il banco oggi. Velocissima sia sul giro secco che sulla ‘’lunga’’ distanza. Se ci limitassimo a guardare i tempi e il grafico che trovate in allegato tra questi paragrafi, Hamilton e Leclerc parrebbero non avere eguali. Nessuno in grado di sfidarli. Lewis e Charles hanno girato sullo stesso ritmo anche se hanno effettuato una diversa scelta di mescola (Soft C6 il monegasco, Media C5 il campione britannico). Verstappen il più veloce degli inseguitori, si prende 3 decimi al giro su Soft, con la Williams capace però di mettergli il fiato sul collo sulle Hard C4.
Se ci limitassimo a guardare questo bel quadretto sarebbe una situazione fantastica per la Ferrari. Purtroppo però ci sono dei ma. Il primo è dato dal meteo, che potrebbe portare pioggia e vento nel corso del fine settimana cambiando i valori in campo. Il secondo, molto meno aleatorio, riguarda il livello dei rivali. Secondo il team principal Ferrari, Frederic Vasseur, lo scenario sarebbe di difficile interpretazione per due ragioni: la prima è che non si possono conoscere i livelli di carburante, mentre la seconda variabile potrebbe risiedere nella diversa gestione del motore.
Mentre Ferrari e Red Bull hanno girato costantemente sotto l’1’47’’, anche ampiamente nel caso della squadra di Maranello, la McLaren e la Mercedes potrebbero aver deciso di risparmiare un po’ la power unit, visti anche i recenti episodi (Norris si è dovuto ritirare in Olanda, mentre l’unità di Piastri ha causato delle preoccupazioni oggi durante le PL1). In tal senso solo la Williams sembra essere andata contro-corrente.
Albon è stato velocissimo su C4. Basti pensare che il giro veloce realizzato da Piastri nel GP del 2024, che vinse, fu 1’47’’060 su C3. Oggi i tempi sono stati di gran lunga più bassi da parte di Hamilton, Leclerc, Verstappen e le due Williams. Oscar ha deciso di avere un assaggio di ciò che poteva fare nel tempo d’attacco, per poi limitarsi a fare il compitino (Norris, secondo chi scrive, ha lanciato una piccante frecciatina al rivale in tal senso, leggi qui). Quindi attenzione per domenica, probabilmente non avremo la stessa situazione odierna.
Guardando alla gara, la C6 probabilmente verrà utilizzata soltanto in qualifica. Domenica dovremo vedere delle strategie che coinvolgeranno prevalentemente C5 Media e C4 Hard. Oggi gialla e bianca hanno dato dei bei riscontri, osservando ciò che ha fatto la Williams. Non sembra nemmeno esserci un grande gap tra le due soluzioni, quindi è probabile che si cercherà di impiegare il più possibile la mescola bianca durante il GP, sempre che il meteo non faccia qualche sorpresa.
Foto: Ferrari
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