Il GP d’Azerbaijan si è concluso con la vittoria di Max Verstappen, davanti a George Russell e Carlos Sainz. L’olandese ha dimostrato una volta di più la sua forza, anche se aiutato dalla pista. Il lavoro migliore, a nostro modesto parere lo ha fatto Russell, che in una raga caratterizzata da pochissimi sorpassi, è arrivato secondo, chiudendo a 14’’6 dal leader.
Siamo qui però per parlare per lo più di gomme e strategie, quindi, prima di ogni altra cosa, partiamo da quanto avevamo detto questa mattina (leggi qui). La Pirelli era sicura che sarebbe stata una gara ad una sosta, noi non lo eravamo altrettanto, ma alla fine è stata la casa della P Lunga ad avere ragione questa volta.
Chi scrive non era tanto convinto, condizionato da ciò che era accaduto lo scorso anno. Nel 2024 i team avevano preferito la C4 e la C3 alla C5, con la C4 che aveva fatto a malapena 20 giri durante la gara. Oggi invece abbiamo assistito a tutt’altra storia.
Nonostante per il GP odierno, la Pirelli avesse portato una mescola ancora più morbida, la C6, i team sono riusciti comunque a concludere la gara mediante una sosta. La Media C5 si è messa in mostra mostrando una consistenza invidiabile garantendo a piloti come Sainz e Lawson, di essere utilizzate per uno stint che si è protratto più della metà di gara.
Prima di proseguire, dedichiamo un po’ di tempo al nostro recap strategico, anche se oggi sarà breve e conciso. Abbiamo avuto il vincitore Verstappen su strategia Hard-Medium, allo stesso modo Russell, Tsunoda, Hamilton, Bortoleto, Bearman, Hulkenberg e Gasly. Su Media-Hard invece Sainz (a podio), Antonelli, Lawson, Norris, Leclerc, Hadjar, Alonso, Stroll e Colapinto. Le uniche strategie alternative sono state portate a termine da Albon e Ocon. I due scelgono di rientrare ai box in regime di Safety Car, finendo così sul fondo della griglia. Alex per una strategia M-M-H e Ocon, approfitterà della SC per effettuare due soste in sequenza, H-M-H così da poter disputare una gara tutta su una mescola. Piastri l'unico ritirato.
Albon si rende autore di una bellissima gara, che lo vede rimontare fino alla P11, diventata poi P13 a causa dei 10’’ di penalità per aver causato la collisione con Colapinto. Ocon chiuderà in P14 dimostrando comunque un buon passo gara sulla C4.
La C4 si è rivelata più solida del previsto. Il nostro errore, il mio errore, è stato quello di sottovalutare l’impatto che avrebbero potuto avere delle temperature asfalto così basse sull’intera gara. Il cielo prevalentemente nuvoloso e le temperature asfalto che si sono attestate attorno ai 24°-26°C, hanno reso la C4 una gomma molto performante e al contempo durevole nell’arco dello stint. Ocon ci ha percorso 49 giri, mentre Norris e Stroll, su Medie C5 (fino al 2024, la mescola più morbida del lotto) sono stati capaci di restare competitivi per 37 tornate. La lezione odierna è quella di non sottovalutare mai le temperature.
Lo ha ricordato anche il direttore motorsport Pirelli al termine del GP: “Su questo tracciato la sosta singola è praticamente sempre stata una scelta quasi obbligata e la gara di quest’anno, nonostante avessimo portato una terna di mescole più morbide rispetto al 2024, non ha fatto eccezione. Le temperature inferiori rispetto alla norma hanno ulteriormente aiutato squadre e piloti nella gestione del degrado termico. Soprattutto per quanto riguarda l’asse posteriore. La gara che ne è derivata è stata quindi piuttosto lineare. Medium e Hard sono state molto vicine fra loro in termini di prestazione e anche in termini di degrado. La C4 è stata la mescola più usata (598 giri, 61,84%), mentre la Soft è rimasta nei box per tutta la durata della corsa. La pioggia caduta nella notte ha resettato un po’ il livello di grip presente nell’asfalto e la pista ha di fatti subito un’evoluzione piuttosto marcata nel corso della gara”, ha concluso Mario Isola, alle colonne Pirelli. Una cosa però l’avevamo azzeccata, la Soft non è entrata a far parte della gara. Ma questo, concorderete con noi, era abbastanza facile da fare. La C6 è un po’ debole in quanto a consistenza.
Purtroppo la gara non ha offerto grandi punti di cui parlare. Nonostante il lungo rettilineo ci sono stati pochissimi sorpassi. Una gara piatta senza alcun brivido particolare. Praticamente i piloti che sono scattati dalla top-10 dalla griglia sono riusciti a restarvici (giusto con un ordine leggermente diverso). Le uniche sorprese sono scaturite da Piastri, che prima effettua una falsa partenza e subito dopo finisce a muro e da Hamilton che ha modo di accedere alla zona punti grazie all’errore del leader del mondiale e al jump start effettuato anche da Alonso.
Lewis riesce ad avere la meglio di Leclerc avvantaggiato dall’avere le Medie nel finale. Partire con le Hard si è rivelato determinante, sia per lui che specie per Russell. Che Lewis abbia poi disobbedito al team order impartitogli a fine gara ha poca importanza. Non avrebbe generato altri punti. La Ferrari dovrebbe concentrarsi su altro.
La gara più bella, a nostro avviso, l’ha condotta George Russell, il quale, facendo buon uso delle Hard nel corso del primo stint, riesce ad avere la meglio di 3 vetture passando dalla P5 iniziale alla P2 finale. E pensare che correva debilitato da un virus influenzale.
Foto copertina: Red Bull Racing; Foto interne: Pirelli
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