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06/10/2025 11:30:00

Vincere in silenzio: la rivincita di George Russell


Articolo di Nicole Maruzzo
Dopo anni difficili a Singapore, George Russell riscrive la sua storia: da un venerdì a muro a una vittoria costruita nel silenzio. Nessun clamore, solo determinazione. Perché vincere così, a volte, è il modo più forte di farsi sentire

Poteva risolversi tutto in un déjà-vu. Dopo un venerdì concluso a muro all’inizio delle FP2, George Russell poteva farsi sopraffare dai fantasmi del passato. Poteva andare come nel 2024, o peggio, come nel 2023. Poteva essere, ma non è stato.

Russell stavolta ha deciso di cambiare la sua storia. Ripartire da quell’errore e costruire un weekend che, da quel momento, è stato di una solidità impressionante. Lo ha fatto nel suo stile: in silenzio, senza proclami, senza chiedere attenzioni. Con quella compostezza tutta inglese che lo contraddistingue e che troppo spesso lo ha relegato a un ruolo di secondo piano.

Sì, perché in questi anni, forse troppo spesso, Russell è stato sottovalutato. Poco considerato. Lasciato ai margini, in certi casi, anche dal suo stesso team, che per l’intera estate lo ha tenuto appeso a un filo tra il possibile rinnovo di contratto e le voci — mai davvero smentite, anzi spesso alimentate — di contatti con Verstappen.

George non ha mai ribattuto. Ha sfruttato la pausa estiva per prepararsi a tornare in pista. Le voci che dovevano abbatterlo sono diventate carburante per la sua determinazione. Si, perché quella, George Russell, l’ha sempre avuta: quando si è trattato di arrivare in Mercedes a fianco di Lewis Hamilton, così come ora, accanto a Kimi Antonelli, nel ruolo di guida esperta e riferimento del team.

Determinazione: la sua costante. Quella che oggi lo porta alla quinta vittoria in carriera. E forse, se fosse arrivato nel momento d’oro della Mercedes, avrebbe vinto molto di più. Ma lo avrebbe fatto sempre così: con discrezione, senza proclami e, anche se nascosto sotto l’animo inglese, con tanto, tantissimo cuore.

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