Negli ultimi mesi, la McLaren è stata nell'occhio del ciclone per come ha gestito i suoi piloti. Norris e Piastri sono stati tenuti sotto una campana di vetro, mai troppo liberi di scontrarsi in pista per il bene della squadra. Il muretto si comportava come deus ex machina in nome del buonismo e della sportività, non senza sbagliare.

L'attuale line-up di Woking ha accettato la situazione, senza troppo rancore o scaramucce tra i due. Una situazione simile, però, avrebbe fatto più comodo nel 2007, quando tra Alonso e Hamilton è iniziata una faida che è costata il Titolo. E la poca simpatia tra i due è continuata anche negli anni recenti, sebbene non siano più con il coltello tra i denti l'uno con l'altro.

L'ultimo episodio si è visto proprio al termine del GP di Singapore, quando lo spagnolo si è lamentato del fatto che il sette volte iridato corresse con un guasto. "Non ci credo, lui lo sapeva. Non ci credo, è sicuro guidare senza freni? Controlliamo i track limits e simili. Dovrei essere settimo, puoi girare così se sei da solo in pista. Ieri lo hanno graziato per le bandiere rosse e oggi questo, forse è troppo", ha detto Alonso in radio. A queste parole, l'inglese ha risposto con un'eloquente storia sui social, che mostra un personaggio ripetere "Non ci credo" e la didascalia "18 anni dopo". Un chiaro riferimento alla loro storia, che risale appunto al 2007, e non intende finire.

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