A sei Gran Premi dalla fine della stagione, il clima in casa McLaren comincia a scaldarsi. Ora che Norris e Piastri hanno portato il team alla vittoria del Mondiale Costruttori, inizieranno forse a pensare ai loro interessi personali. Su di loro, però, incombono le tanto discusse "Papaya rules", che li lasciano sì liberi di lottare, ma allo stesso tempo tolgono grinta alla competizione.
L'ultimo e controverso episodio è nato dopo la mossa di Lando Norris su Oscar Piastri al GP di Singapore, quando l'inglese ha chiuso la strada al compagno di squadra per evitare un contatto con Max Verstappen, ma per poco non lo ha messo nel muro. In quel frangente è andata bene, ma la squadra vuole tutelarsi da un'escalation di gesti e ripicche. Per questo motivo, il team ha puntato il dito contro il proprio pilota inglese in alcuni meeting, scaricando su di lui la responsabilità della mossa in curva 1.
"So che tutti vorrebbero sapere cosa ci siamo detti, ma alcune cose sono private. Siamo stati molto trasparenti nel dire che abbiamo trovato Lando responsabile per quel piccolo incidente, e non ci saranno interferenze", ha detto Zak Brown ai media, come riportato da Sky Sport. Parole simili a quelle dei due piloti i quali, però, hanno calcato più o meno la mano sulla questione a seconda del loro punto di vista.
Stando a quanto riportato da Roberto Chinchero, l'esito della discussione è stato come un cartellino giallo per Lando Norris. Un'altra corrente sostiene invece che Oscar Piastri avrà il diritto di scegliere le posizioni di uscita in qualifica. Uno scenario perfetto e patinato, che evita interferenze tra i due e mette la palla al centro per ripartire con onestà. Eppure, se queste sono le conseguenze per uno screzio molto piccolo in partenza, tutta la storia delle "regole papaya" inizia a sfociare nel ridicolo, in un Mondiale costruito senza il gusto del duello, senza l'adrenalina delle competizioni.
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