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20/10/2025 06:30:00

Cara Formula Uno, ringrazia il marziano Verstappen


Articolo di Paolo Marcacci
Di fatto si tratta dell'ennesima sfida di Verstappen a se stesso. Come se gli avversari, in questa proiezione, fossero solo dei comprimari…

Il cuscinetto di punti da tenere al caldo per Oscar Piastri c'è ancora; al tempo stesso 346 a 306 è davvero poca roba, contro un Verstappen del genere. L'unico Verstappen possibile, anche se qualche mese fa non immaginabile. 
No, il vostro editorialista non si è distratto, nonostante il fuso di Austin che ci ha obbligati a una (quasi) seconda serata: lo sappiamo che in mezzo c'è Norris, nella classifica del Mondiale Piloti, ma se lo abbiamo bypassato nel ragionamento vuol dire che in un certo senso non stiamo più considerando la sfida di Max nei confronti del duo della McLaren, ma la sua scalata verso il vertice della classifica. Di conseguenza, l'ennesima sfida di Verstappen a se stesso. Come se gli avversari, in questa proiezione, fossero dei comprimari. Anche se insieme hanno messo da parte i punti sufficienti a vincere in anticipo un Mondiale costruttori
Questo è. Il pubblico dei gran premi deve ringraziare il marziano, dopo essersi tolto il cappello. 

In questo sport, solitamente, la macchina trascina l'uomo verso il massimo risultato ottenibile. Lo sappiamo bene, i ferraristi lo sanno ancora meglio. Nel tentare di concretizzare la più affascinate e imprevedibile delle sue ambizioni, il marziano sta salvando l'appeal della Formula Uno; quella stessa Formula Uno dalla quale lui stesso si era a più riprese definito "annoiato". Quindi in un certo senso Verstappen sta salvando anche le proprie motivazioni. Un'impresa quasi paradossale. 

Dunque, mentre Domenicali ci tiene a farci sapere che le imprese dei grandi piloti del passato non sono così importanti per i giovani e che il fascino dei circuiti tradizionali non è poi così importante, abbiamo in pista uno che corre per godersi innanzitutto i chilometri che brucia, come i grandi delle epoche più romantiche, non necessariamente su una monoposto a ruote scoperte, come ha recentemente dimostrato sul tracciato del vecchio Nurburgring. Forse alla Formula Uno vuole più bene lui che Domenicali; forse questo sport si salva molto di più per merito dei Verstappen. 

Un'ultima cosa: tante volte ci ha infastidito, Verstappen, con i comportamenti e una fastidiosa mancanza di fair play. Quei giudizi li confermiamo. Oggi, però, dobbiamo dirgli solo grazie.

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