Leggi l'articolo completo su formula1.it

28/10/2025 20:10:00

Mercedes stupiva a Singapore, vediamo dove potrà tornare a flettere l'ala anteriore


Articolo di Marco Sassara
La Mercedes ha introdotto una nuova ala anteriore nel corso del GP di Singapore. Un appuntamento, tra l’altro, in cui la casa di Stoccarda è tornata a vincere con Russell. Che fine ha fatto però l’ala flettente di cui si è parlato tanto a Marina Bay?

Una delle sorprese di questi ultimi due mesi è stata sicuramente l’ala anteriore che la Mercedes ha introdotto nel corso del GP di Singapore. Un appuntamento, tra l’altro, in cui la casa di Stoccarda è tornata a vincere grazie alle performance di George Russell. Che fine ha fatto però l’ala flettente di cui si è parlato tanto a Marina Bay?

L'ala è scomparsa dopo Singapore, la spiegazione delle scelte Mercedes

Da quel che sappiamo non sembra essere stata portata né ad Austin, né in Messico (e non a caso le performance della W16, sono tornate quelle pre-upgrade). Per Città del Messico c’è una spiegazione piuttosto logica. Portare un’ala che si flette sotto l’azione del carico aerodinamico generato dalla pressione dell’aria su una pista, dove l’aria, a causa dell’estrema altitudine, è rarefatta, non aveva molto senso. Perché però non portarla in Texas?

Per quel che conosciamo e i temi che abbiamo approfondito, le squadre hanno, o meglio, avevano la tendenza ad usare in modo più massiccio, le ali flessibili su circuiti di tipologia ‘Stop & Go’ così da avere tanto carico nelle curve (meglio se lente) e disporre al contempo di una notevole riduzione del drag in rettilineo. Questo spiega perché non le abbiamo viste ad Austin e come invece rende alquanto probabile il loro utilizzo, almeno da parte della Mercedes, nel GP di Las Vegas.

Il Brasile ha delle caratteristiche un po’ border-line, mentre per quanto riguarda il Qatar, crediamo che a causa delle tante curve a media velocità, la soluzione venga accantonata. I GP in cui c’è la probabilità maggiore di tornare a parlare di ali flessibili sono dunque Las Vegas e Abu Dhabi (due lunghi rettilinei e curve a medio-bassa velocità).

Note, appunti e riflessioni

Però oltre a questo, vorremmo condividere una nostra riflessione. Un ragionamento. Perché i tecnici tendono ad utilizzare le ali flessibili maggiormente su tracciati di tipo ‘Stop & Go’ e non ad esempio su piste come Silverstone? Questo perché, pare, riescano ad avere un controllo maggiore degli effetti aerodinamici che ne derivano. Ci spieghiamo meglio. Nelle curve lente, a bassa velocità, la resistenza aerodinamica è minore, quindi l’ala si alza e permette di avere il giusto quantitativo di carico che occorre per fare la curva.

Altresì, in rettilineo, quando la pressione dell’ala è maggiore, l’ala si abbassa, il drag è minore e aumenta la velocità di punta della monoposto. Queste evidenze si possono anche facilmente replicare sul simulatore e sul CFD. Oltretutto possono essere sempre verificate in pista tramite un’adeguata raccolta dati.

Chi scrive però, è convinto, o meglio, non è completamente disilluso dal fatto che ci possano essere dei benefici nell’utilizzare le ali flessibili anche nelle curve veloci (magari ne riparleremo iin un'altra sede). Il problema primario è che studiare il comportamento delle ali in una curva veloce non è semplice perché ci troviamo a che fare con un ‘transitorio’. Ovvero una situazione, per cercare di essere comprensibile a tutti, che cambia al mutare di molte variabili ed è estremamente complicato tenerle sotto controllo tutte. Almeno per il momento.

Foto: Mercedes

Leggi anche: Successo per la F1 Academy, Susie Wolff ringrazia Hamilton: «La sua voce è potente»

Leggi anche: Hamilton, la Ferrari fa emergere un lato raffazzonato e sconveniente a noi sconosciuto

Leggi anche: Norris, Piastri e Verstappen verso Interlagos: il match point mentale della stagione

Leggi anche: GP Messico - Analisi strategie: le due soste un regalo a Verstappen, Sainz salva Leclerc