A partire dalla pausa estiva, Max Verstappen è riuscito a mangiare punti importanti ai rivali della McLaren, conquistando da solo quanto i due "Papaya" hanno fatto insieme. La corsa al Titolo è una missione difficile, ma non impossibile, e tutto il gruppo di Milton Keynes ha iniziato a crederci di più. Ad aumentare le loro speranze non ci sono state solo le ottime prestazioni del loro campione in pista, ma anche un'evoluzione della macchina a seguito di alcuni aggiornamenti.
Dietro questo passo avanti c'è un grande lavoro di gruppo, che parte dal feedback dell'olandese e arriva a persone più pronte ad ascolare i suoi reclami. "Siamo riusciti a far funzionare tutti gli aggiornamenti. Max ha un ruolo importante nelle discussioni tecniche data la sua esperienza. Gli ingegneri hanno iniziato ad ascoltarlo di più anzichè guardare solo i dati. Così, anche Max ha trovato più sicurezza alla guida e riesce a spingere di più", ha affermato di recente Helmut Marko a Formula 1 Magazine.
Un approccio e una mentalità che sono la "crociata" di Adrian Newey, e non si può escludere che il declino nelle prestazioni dopo il suo addio fosse dovuto a questa mancanza di spirito critico. "Le persone guardano troppo ai dati, e non ascoltano abbastanza quello che ha da dire il pilota, che è l'elemento più sensibile. I dati ti dicono cosa fa la macchina, ma non perché lo fa, mentre i ragazzi nell'abitacolo hanno molta più intuizione, riescono a controllare la vettura come piace a loro e spesso non sanno neanche come fanno. Non sanno descrivere bene il loro stile di guida, tu dopo devi fare le domande giuste", ha detto l'ingegnere al podcast James Allen on F1. "Le squadre stanno crescendo sempre di più, ma gli ingegneri non si fanno abbastanza domande. Credono ciecamente a quello che il computer sputa fuori, ma se non metti dentro che cose giuste non avrai mai le risposte corrette".
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