La stagione di Andrea Kimi Antonelli sta andando contro ogni pronostico, in senso positivo: il giovane bolognese si è dimostrato molto competitivo nelle prime gare dell'anno, su circuiti per lui nuovi, e c'erano molte aspettative riguardo ai mesi estivi. "Vedrete il vero Kimi in Europa", aveva detto Wolff dopo il weekend di Miami, durante il quale l'italiano si era acceso come un lampo. Invece, tra Imola e Monza ha conquistato solo 3 punti (tralasciando il podio in Canada, che avvalora la tesi), complice una maggiore pressione e una vettura più capricciosa.
A partire da Baku, Antonelli è tornato a inanellare risultati importanti, culminati nel bellissimo fine settimana di Interlagos, dove ha chiuso ogni sessione in top 3. E la chiave di questa "trasformazione" è ciò che sta agli antipodi della Formula 1: prendere tempo. A Kimi serve crescere senza pressione, costruendo una relazione con il team, conoscendo sempre di più la macchina e la vita del pilota. L'italiano sta trovando la sua routine e la sua concentrazione nel vorticoso mondo del motorsport, e Ivan Capelli ha raccontato un retroscena significativo che lo dimostra.
"Ho visto il rapporto tra Bono e Kimi sulla griglia di partenza. Il pilota si è preso un momento, accovacciandosi e buttando fuori l'aria. Si sono capiti solo guardandosi negli occhi, senza dirsi nulla. Ricordiamo che Bono viene da un'esperienza significativa con Hamilton, e adesso sta già trasmettendo questo a Kimi", ha spiegato il presentatore a Sky Sport. "In partenza mi sono seduto sul muretto perché c'era molto caos intorno, ho cercato solo di concentrarmi per entrare nella mia comfort zone prima di salire in macchina", ha aggiunto ancora il giovane.
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