Il Gran Premio di San Paolo ha acceso le polemiche per la penalità inflitta a Oscar Piastri. L’australiano, protagonista di un contatto con Kimi Antonelli e Charles Leclerc subito dopo la ripartenza della Safety Car, ha ricevuto dieci secondi di penalità e due punti sulla super licenza. Una decisione che ha suscitato le critiche di Mark Webber, suo manager, convinto che si trattasse di un episodio da considerare come un “incidente di gara”.

Piastri ha tentato un sorpasso aggressivo all’interno della curva 1, bloccando le ruote e dando l’impressione di aver perso il controllo. Antonelli non ha lasciato spazio sufficiente e il contatto ha coinvolto anche Leclerc, costretto al ritiro nonostante avesse concesso margine ai rivali.
I commissari hanno ritenuto Piastri pienamente responsabile, sottolineando che non era riuscito a portarsi sufficientemente avanti a Kimi e che il bloccaggio dei freni dimostrava la mancanza di controllo della McLaren.
Mark Webber ha contestato la severità della decisione:
“Penso che sia un po’ come un incidente al primo giro. Normalmente, nel primo giro viene concesso un po’ più di spazio, perché si tratta di una ripartenza. Lui ha fatto una buona ripartenza, Kimi aveva un po’ più di spazio alla sua destra, quindi si è trovato in mezzo come in un panino. Forse avrebbero potuto collaborare un po’ di più. Dieci secondi, come sappiamo, con questo campo, sono davvero difficili da recuperare. Oscar ha perso molti punti con quella penalità.”
La penalità ha compromesso la gara di Piastri, privandolo di un probabile secondo posto e lasciandolo a 24 punti dal compagno di squadra Lando Norris con tre gare ancora da disputare. L’episodio di Interlagos riaccende il dibattito sull’interpretazione delle regole e sulla discrezionalità dei commissari, tra chi invoca maggiore tolleranza nelle ripartenze e chi difende la necessità di criteri rigorosi per garantire sicurezza e correttezza in pista.
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