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16/11/2025 14:00:00

Chi è il vostro preferito nella lotta al Titolo? E perché non Norris?


Articolo di Daniele Muscarella
Prima che qualcuno si lanci in gradevolissimi commenti, magari leggendo solo il titolo come spesso accade, vogliamo chiarire che si tratta di una provocazione, un “titolo meme” che ha origine nell’analisi social degli ultimi mesi.

Se siete arrivati fin qui probabilmente non siete tra coloro che si limitano a leggere solo il titolo, ma vogliamo comunque chiarire fin da subito che si tratta di una provocazione, un “titolo meme” che ha origine nelle ultime settimane, anzi, mesi di osservazione del sentiment sui social, dei commenti ai nostri post e delle discussioni che hanno infuocato la tifoseria italiana.

Un dato appare assai chiaro: i due giovani piloti della McLaren non riscuotono ampi consensi. La principale “accusa”? Aver guidato una vettura talmente dominante da non aver dovuto mostrare doti straordinarie. Una narrativa semplicistica che, come vedremo, non regge più di tanto (in fondo raccontateci di quanti Mondiali sono stati vinti da un pilota con la macchina meno performante).

Landow Norris, in particolare, è da tempo il bersaglio preferito di critiche feroci, spesso immotivate, alimentate dalla narrativa, bata sui media e mai comprovata, che sia un pilota mentalmente fragile, poco adatto alla pressione di una lotta mondiale, al punto di aver bisogno di un supporto professionale (e sua chiaro non ci sarebbe nulla di male). Eppure l’inglese ultimamente ha ampiamente dimostrato il contrario: nella gestione dei weekend, nel ritmo di gara, nella capacità di reagire dopo gli errori. Ma una parte consistente della tifoseria – in particolare i fedelissimi del nostro Leclerc – continua a non volerlo campione del mondo. Forse, semplicemente, non gli hanno ancora perdonato qualche scontro troppo ruvido con il “predestinato”.

A questo si aggiunge un altro filone polemico, ancora più surreale: la teoria secondo cui la Mercedes starebbe “favorendo” Norris nella corsa al titolo, quasi ci fosse una sorta di britannica alleanza occulta per portare alla vittoria un pilota inglese su un'auto inglese. Un’ipotesi che non ha alcun fondamento tecnico né sportivo, ma che ha trovato sorprendente spazio sulle piattaforme social, alimentando sospetti e malumori. In un contesto già carico di emotività, anche questo è diventato un ingrediente della crescente antipatia verso il pilota McLaren.

Le preferenze del pubblico, almeno online, vanno sicuramente a Max Verstappen. Il quattro volte campione del mondo si è ritrovato nel sorprendente ruolo di outsider, figlio di una Red Bull ben lontana dai fasti tecnici degli anni precedenti, soprattutto nella parte centrale della stagione. E così è nato il motto non ufficiale che però leggiamo quasi ovunque: “Se proprio non è uno dei piloti in Rosso, che almeno sia Max”. Una sintesi perfetta del sentimento social italiano.

In effetti l’olandese ha dato prova di un talento sconfinato: ha portato una Red Bull quantomeno "complessa" al limite, trasformando giornate difficili in risultati inaspettati. Ma recuperare il gap da Norris sarà difficilissimo. Anche perché, al netto di antipatie e narrative, è proprio Lando a sembrare il più probabile prossimo Campione del Mondo.

In questo scenario, chi rischia di uscirne davvero sconfitto è Oscar Piastri. L’australiano era stato indicato come il più “freddo”, quello con la mentalità da vincente, il pilota perfetto per una squadra che voleva crescere senza esitazioni. Ma negli ultimi mesi qualcosa si è incrinato: errori pesanti, prestazioni inferiori al compagno di squadra e allo stesso Verstappen, una fiducia che sembra essersi lentamente erosa. Un campanello d’allarme per il presente e, forse, per il futuro.

E allora, alla fine, restiamo con la domanda più semplice e più difficile insieme: chi vorreste davvero come prossimo Campione del Mondo? Preferite la conferma del talento assoluto di Verstappen, la consacrazione di Norris dopo anni di attese e critiche, oppure il precoce trionfo di Piastri? La risposta, come sempre, racconta molto più dei tifosi… che dei piloti.

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