Nonostante il penultimo Gran Premio terminato in zona punti, si può comunque affermare che non sia proprio il miglior momento della carriera per Esteban Ocon se paragonato il suo rendimento a quello del compagno di squadra.
Il complicatissimo fine settimana di San Paolo non è altro che la conferma di quello che dal post-pausa estiva è ormai diventato un trend. Dal rientro dalle vacanze, infatti, Ocon non è mai riuscito a concludere una gara davanti al meno esperto Oliver Bearman che - di contro - sta cominciando a trovare una certa continuità e i 32 punti (contro i soli 3 del francese) raccolti da Zandvoort ad oggi lo dimostrano ampiamente. Il quarto posto di due settimane fa in Messico ha inoltre permesso al 20enne della Ferrari Driver Academy di sorpassare proprio il compagno in classifica Piloti e il sesto di Interlagos di portarsi a +10 lunghezze.
Per quel che concerne il time attack il giudizio non si smuove poi molto rispetto a quanto affermato finora, visto che dalla tappa di Monza sino ad oggi Bearman si è sempre classificato davanti a Ocon, centrando per ben quattro volte consecutive il Q3 tra Singapore, Austin, Messico e Brasile. Gran parte del merito è sicuramente del britannico che sta finalmente riuscendo con costanza a mostrare il suo talento e il suo valore, nonostante condivida il garage con un pilota comunque tosto (chiedere conferma a Perez, Alonso e Gasly) al quale non sta però più bastando l'enorme bagaglio di esperienza acquisito nel corso degli anni precedenti in Formula 1.
Da non sottovalutare è anche il passo in avanti compiuto dalla VF-25 che con gli aggiornamenti introdotti ad Austin sembra essersi avvicinata alle preferenze di Ollie ma, al contempo, allontanata da quelle di Esteban.
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