Un podio da campioni (presenti e futuri)
"Talento puro" sarebbero le parole giuste per descrivere al meglio la top 3 del Gran Premio del Brasile. Eppure c'è molto, molto di più.

15/11/2025 16:15:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Sa di fuga quasi definitiva la vittoria di Lando Norris in Brasile, ora a +24 e +49 rispettivamente su Oscar Piastri e Max Verstappen. Weekend tutto sommato positivo per l'olandese, abile assieme al team nel raddrizzare la situazione critica delle due giornate precedenti. Ottima prova anche per Kimi Antonelli che è finalmente riuscito a mettere insieme un fine settimana rasente la perfezione.

Dal Brasile... al Brasile

Primo in tutte le sessioni, 2 pole position e altrettante vittorie che gli garantiscono un bottino di 33 punti su 33. Quello di Norris è un assolo che riassume tutte le qualità di un ragazzo che si è (ri)trovato leader e ha saputo trasformare responsabilità e pressione in privilegio. Il britannico è stato abile ad adattarsi alle condizioni mutevoli del tracciato di Interlagos in una pista comunque cucita su misura della MCL39, data l'assenza di frenate violente e la contemporanea abbondanza di curve medio-lente.

Lando sembra aver compiuto quel tanto agognato switch mentale, visto che da quattro appuntamenti ha smesso di sbagliare; anche le parole post-gara vanno infatti in questa direzione: "Voglio capire perchè il margine della vittoria non sia stato pari al Messico". Che si tratti di trasformazione definititva è ancora da accertare, ma a questo punto merita fiducia.

Un podio da campioni (presenti e futuri)

Nel frattempo Norris ha messo la freccia e iniziato una mini-fuga che pone la McLaren ormai prossima alla certezza aritmetica del titolo piloti: il tutto nello stesso luogo che 12 mesi fa stroncò le speranze di rimonta del nativo di Bristol.

Antonelli-Verstappen vale il prezzo del biglietto

Guardare Kimi Antonelli muoversi con sicurezza tra le curve di Interlagos e assistere alla difesa sul gigante Verstappen nel finale di una gara gestita in maniera straordinaria è qualcosa che colora di entusiasmo il cuore Italia in una domenica senza ossigeno per i ferraristi.

Il 19enne di Bologna è sempre stato davanti a George Russell, interpretando e portando al limite in maniera più efficace una W16 presentatasi in Brasile con un'ottima base di assetto. Un weekend perfetto, senza sbavature, condito da due prime file e altrettanti secondi posti che fanno di lui il primo italiano dal 1955 a conquistare due podi nella stagione d'esordio.

Una vera e propria guida da veterano quella di Antonelli, abile al volante e maturo nelle scelte, soprattutto nel gestire la pressione di un certo Verstappen nelle ultime battute di gara: un antipasto di ciò che sarà la carriera di un ragazzo ancora giovanissimo e dai modi gentili, ma capace di affrontare la sua prima stagione tra i grandi con la risolutezza necessaria a sbagliare, rialzarsi e poi brillare senza esaltazioni.

Un podio da campioni (presenti e futuri)

La benedizione è arrivata proprio da Max Verstappen, l'altro eroe di giornata. Scattato dalla pit-lane e arrivato sino al podio (a soli 10 secondi dalla vetta) è diventato così il primo pilota a concludere in top 3 partendo dal maggior numero di posizioni diverse. Quanto ottenuto a Interlagos è il prodotto di una grande reazione sua e della squadra, abili a ribaltare la qualifica disastrosa del sabato - chiusa in 16esima posizione - quando le modifiche post-sprint avevano reso la RB21 troppo rigida per lo sconnesso asfalto brasiliano.

A questo punto aggiungere aggettivi alle prestazioni dell'olandese sembra un mero esercizio di stile nei confronti di un pilota ancora aritmeticamente coinvolto nella lotta per un titolo comunque sempre più improbabile ma dalla quale, a prescindere dall'esito, uscirà comunque a testa altissima. Nel mentre se si rassegnasse sarebbe tuttavia troppo umano per essere Max.

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