Con l'inizio del 2026 ci sarà una rivoluzione in Formula 1: nuove power unit, nuovo telaio, nuova aerodinamica e nuovi volti in griglia. Cadillac e Audi, infatti, hanno accettato la sfida del cambiamento tecnico ed entreranno in griglia. In particolare, i costruttori americani diventeranno l'undicesimo team in collaborazione con Andretti, dopo molte diatribe legali ed economiche, mentre la casa di Ingolstadt ha preso sempre più possesso della Sauber.
La squadra svizzera ha sentito molto il cambio di casacca, fatto dimostrato dai risultati e le pessime prestazioni in pista, ma negli ultimi mesi ha raccolto i frutti della nuova gestione e delle menti fresche al lavoro. Il progetto è decisamente ambizioso e ricco di difficoltà, e la prima di queste si è rivelata essere la power unit, ovvero il loro punto di forza. "Lo sviluppo del powertrain per il 2026 è terminato, e ci stiamo già concentrando sul 2027 e sul 2028. Gli aggiornamenti non finiscono mai in Formula 1, ma abbiamo pochi dati dalla Ferrari e dalla Sauber riguardo il set up dell'anno prossimo, perciò guardiamo avanti", ha spiegato Stefan Dreyer, CTO dell'Audi F1, a The Drive.
Lo scoglio più grande è il fatto che il motore appartenga alla Scuderia Ferrari, e che quest'ultima non voglia condividere neanche una linea di dati con la Sauber. Dall'Italia non arrivano informazioni riguardo la power unit attuale, figurarsi quella ancora a venire. Per questo motivo, Audi sta lavorando molto con il simulatore, e avrà bisogno di tantissime prove nei test pre-stagionali, studiando assetti e configurazioni. Una scelta all'apparenza strana o spietata, ma necessaria nel crudele e competitivo mondo del motorsport, dove il furto di idee e la guerra ai progetti è dietro l'angolo.
Foto copertina www.audi-mediacenter.com
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