In Formula 1 si parla molto del mercato piloti e degli spostamenti tra team principal e super ingegneri. Notizie sporadiche, che fanno clamore, ma in verità dietro le quinte c'è un costante circolo di personale tra le varie squadre: c'è chi viene chiamato dai rivali, magari per ricoprire anche un ruolo più prestigioso, o chi decide di cercare lavoro altrove per necessità private. Giri che avvengono in continuazione e che, nel loro piccolo, cambiano anche le sorti di una squadra. 

Negli ultimi mesi, c'è stato anche un grande cambiamento in casa Red Bull, di cui nessuno si è reso conto dopo il clamore degli addii di Newey, Horner, Marshall e altri ancora. Piano piano, infatti, sono andati via da Milton Keynes diverse figure vicino a Max Verstappen. Il primo è stato Michael Manning, senior trackside engineer, e alla fine dell'anno, secondo il De Telegraaf, lasceranno anche David Mart, responsabile della power unit, e Tom Hart, il performance engineer. Tutte hanno deciso di dimettersi per motivi non specificati, rompendo il gruppo degli ingegneri vincenti del garage numero 1; di quattro figure, solo Gianpiero Lambiase è rimasto. 

Un ricircolo fisiologico, dettato anche dai ritmi sempre più crudi di questa Formula 1, che tiene le persone lontane dalla famiglia per 24 settimane all'anno. Curioso notare come sempre più figure stiano accettando le scommesse (o gli stipendi) dell'Audi. Infatti, sia Mart come Lee Stevenson, capo meccanico della macchina numero 1, lavoreranno con la casa tedesca a partire dal 2026. 

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