Leggi l'articolo completo su formula1.it

18/02/2018 09:46:18

Enzo Ferrari, 120 anni dopo


News di Alessio Ciancola

18 Febbraio 1898, nasceva Enzo Ferrari, figura chiave nella Storia Italiana e nel Mondo dell'automobile.

Nasceva a Modena, sotto una tempesta di neve, tanto da far ritardare di due giorni la registrazione della sua nascita all'anagrafe.

Figlio di un meccanico, cresciuto a pane e motori, un predestinato si potrebbe pensare, ma che in gioventù aveva sogni più grandi di seguire le orme del padre, tanto che volle fare e fece il pilota. 

Pilota buono, ma non un fuoriclasse, tanto che capì ben presto che il ruolo più adatto a lui nel mondo delle corse era fuori dalle auto, e non dentro.

Inzio cosi la sua carriera, con il suo team, Auto Avio Costruzioni prima, Ferrari poi, con vetture Alfa Romeo marchiate Ferrari in un primo momento...la stessa Alfa con cui guidò nella sua carriera.

Nel Marzo 1947, la svolta, la costruzione della 125S, la prima Ferrari, quella che avrebbe proiettato Ferrari, ormai sulla soglia dei 50 anni, nella leggenda.

La prima Rossa, rossa appunto, e con il Cavallino sulle fiancate, ereditato da Francesco Baracca, aviatore Italiano, su fondo giallo, simbolo del comune di Modena.

Modena, Maranello, la sua terra a cui è sempre stato estremamente attaccato, che non ha mai abbandonato e dalla quale ha preso i primi dipendenti e meccanici per la sua fabbrica.

Non è mai troppo tardi dunque, poiché Ferrari, riuscì a realizzare il suo Sogno, con la S maiuscola, a quasi mezzo secolo compiuto, dopo che la Guerra, anzi, le due Guerre Mondiali, perché il Drake le ha vissute entrambe, avevano pregiudicato pesantemente i suoi obiettivi, poiché la priorità dell'Italia del tempo era rialzarsi e ricostruire il Paese dalla devastazione della Guerra, e non tirare fuori i sogni dal cassetto.

Ma lui fu abile nel fare entrambe le cose, ricostruendo la sua azienda, e realizzando il suo obiettivo, motorizzando la Penisola, ma non una motorizzazione di massa, come avveniva con Fiat, ma una motorizzazione d'elite, per amanti veri della auto, per gente che concepiva la vettura non come semplice mezzo di trasporto, ma qualcosa, molto di più.

Progetto realizzato, ma non fine a se stesso, ma utile a finanziare le gare, la passione vera dell'uomo di Modena, con progetti e sogni realizzati alla perfezione anche in questo ambito, con la Rossa, che è capace di vincere in F1, dopo meno di un anno nel suo debutto nella Massima Serie.

Formula Uno, ma non solo, perché i tempi sono diversi da quelli di oggi, e Ferrari compete e vince anche nel Mondiale Endurance, sconfiggendo Case con budget e personale di gran lunga maggiore del suo.

Tempi diversi appunto, e di fatto arrivano vittorie non senza dolore, con piloti che ogni volta che salgono in macchina rischiano di morire, e molti infatti muoiono, facendo cio che amano.

Dolori che colpiscono profondamente il Vecchio, e che lo portano, anche dopo la morte del figlio Dino, a chiudersi sempre più verso il Mondo esterno.

Periodi di vittorie, ma anche di crisi, economica, con la Rossa con gravi problemi finanziari, che vive la massima difficoltà nel 1969, e che viene salvata dalla Fiat e da Gianni Agnelli, che la strappa alla Ford, che Ferrari stesso aveva cacciato poiché gli Americani lo volevano deporre dal suo trono.

Il tempo passa, arrivavo gli anni '70, la scuderia Italiana, dopo un periodo di difficoltà torna a vincere nel 1975, quando a Maranello arriva Niki Lauda, che aprirà una serie di vittorie chiusa nel '79 con Jody Scheckter.

Ferrari ha ormai più di 80 anni, ma è sempre sul ponte di comando della sua azienda, che però entra nella crisi peggiore della sua storia, sia dal punto di vista sportivo, con gli anni 80 di carestia e di dolori, con la morte di Gilles Villeneuve a cui Ferrari era molto affezionato.

Crisi degli anni 80, anche dal punto di vista della produzione industriale, con la Casa di Maranello, che produce più del dovuto, e prodotti molto simili tra loro, e ormai superati dal punto di vista tecnologico dalla concorrenza.

Arriviamo al 1988, 14 Agosto, con Enzo Ferrari che si spegne nella sua casa di Modena, all'età di 90 anni. Morte che per sua volontà passa in sordina, con funerali segreti, e morte annunciata a esequie eseguite, andandosene con un basso profilo, molto più basso di quello che avrebbe meritato per tutto ciò che ha fatto nella sua esistenza.

Dal quel 1988, sono passati trent'anni, e dal quel 1898 centoventi, la Ferrari è ormai diventata una della aziende più importanti e influenti del Globo, ha fatturati da capogiro, una produzione all'avanguardia su ogni fronte, in F1, la Scuderia ha continuato a vincere, e molto.

La Ferrari è stata capace di andare avanti anche senza il suo fondatore, si è ingrandita, ma è proprio grazie al Vecchio, che la Rossa è quello che è oggi, grazie ai suoi insegnamenti, alle sue idee, alle frasi che ha lasciato, alla sua passione che a tutt'oggi è alla base della Casa Italiana.

È su questo che il Cavallino si basa anche oggi, e tutto ciò si respira entrando in fabbrica, nella gestione sportiva, leggendo le sue frasi nei reparti, e ispirando tutti i lavoratori della Ferrari.

Un uomo che è scomparso nel secolo scorso, ma che ancora oggi si rivela guida indispensabile per i suoi successori, nella sua fabbrica e non, ma anche per molte persone nel Mondo, che malgrado vadano avanti le generazioni e passino gli anni, continuano a conoscerlo ed ammirarlo come se fosse ancora fra noi, come se non fosse mai morto, e che forse non morirà mai.

Buon compleanno Enzo Ferrari!